"Frasier", uno psicanalista per il Terzo millennio

In Italia la seconda stagione del revival della serie cult Il protagonista Grammer: "Mai imparato una battuta"

"Frasier", uno psicanalista per il Terzo millennio
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Nel caos del mondo di oggi, trovare un equilibrio tra carriera, relazioni e benessere mentale è una sfida costante che spinge un numero crescente di individui a cercare il supporto di professionisti. Questa realtà era stata anticipata anni fa da una serie tv rivoluzionaria: Frasier. La sua prima versione, andata in onda dal 1993 al 2004, presentava al pubblico la figura di Frasier Crane, portato in scena da Kelsey Grammer (foto), psichiatra e psicanalista radiofonico che, nel corso di undici stagioni, offriva consigli ai suoi ascoltatori. Non è un caso che Frasier vanti il record di 37 Emmy Awards vinti e 107 nomination.

Dopo una lunga assenza dagli schermi, la serie ha fatto il suo ritorno nel 2023 su Paramount+. La seconda stagione, in cui il Dr Crane è tornato a Boston, è appena arrivata anche in Italia. Per l'occasione, abbiamo passato una giornata negli iconici studios su Melrose Avenue a Los Angeles. «Tutta l'idea di ritornare a Boston è legata al fatto che Frasier ha delle questioni irrisolte da quelle parti - racconta Kelsey Grammer - Dovrà trovare il coraggio di ritrovare il suo passato e sciogliere nodi che si era lasciato alle spalle, anche con la sua ex». Anche per l'attore che lo interpreta, non è facile mantenere lo show «fresco» da trent'anni. «È come il segreto della vita, sempre lo stesso: devi svegliarti con nuovi occhi ogni giorno» dice Grammer. Nel tempo però il lavoro è cambiato. «Ci sono episodi che durano di più e abbiamo più scene per ogni episodio, quindi le cose sono più complesse. Le giornate di riprese per noi sono più lunghe e le nostre settimane di lavoro durano spesso sette giorni». Quanto al format, racconta Grammer: «Ci sono formule che funzionano sempre, l'importante però è non ripetersi.

Devo confessarvi che non sappiamo ancora esattamente come andrà a finire, i copioni e le battute cambiano quotidianamente, lo scoprirete con noi. Si tratta semplicemente di imparare un metodo specifico per questo tipo di commedia. Io, per esempio, sono vent'anni che non memorizzo una battuta. Mi pare che tutto sommato sia andata bene».

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