Economia e sicurezza, questo in due parole il senso del viaggio che nei prossimi giorni porterà Franco Frattini in Usa, Venezuela e Panama. Sarà, per il nostro ministro degli Esteri, una settimana piuttosto fitta di impegni dal punto di vista diplomatico e intensa sotto il profilo degli obbiettivi della missione: salvaguardare gli interessi italiani in Sudamerica, collaborare nelle aree di crisi del mondo per la stabilizzazione e per la sicurezza internazionale, affrontare insieme il delicato dossier del nucleare iraniano, aumentare il già corposo volume di affari.
Una trasferta molto articolata, che toccherà prima Washington, dove il titolare della Farnesina accompagnerà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo incontro il 25 maggio nello studio ovale con il presidente americano Barack Obama. Sempre martedì, il ministro avrà, nella capitale degli Stati Uniti, una serie di colloqui con alti rappresentanti dell'amministrazione Usa ed esponenti del Congresso per quella che viene definita una «riflessione comune sui grandi temi» dell'agenda internazionale e sul contributo dell'Italia alla stabilizzazione nelle aree di crisi del mondo. Su tutti questi dossier, ha spiegato nel corso di un briefing con la stampa Maurizio Massari, portavoce del ministro, tra Stati Uniti e Italia «ci sono consultazioni costanti e forti sintonie». Non ci sarà però l'incontro con il segretario di Stato americano Hillary Clinton, che proprio in quei giorni è impegnata in una visita in Asia che toccherà Giappone, Cina e Corea.
Poi il titolare della Farnesina volerà in Sudamerica, un'area strategica per l'Italia sia per gli interessi economici e per l'interscambio commerciale, sia sul fronte della sicurezza per la lotta al narcotraffico, al terrorismo e al crimine internazionale. Frattini arriverà a Caracas nel pomeriggio del 26 maggio e sarà accolto dalle autorità del paese.
In concomitanza con la visita, si terranno i lavori della commissione mista italo-venezuelana, con la partecipazione del vice ministro alle Infrastrutture Roberto Castelli e del sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti, nella quale si affronteranno pure i problemi legati al superamento di alcune criticità che incontrano le imprese italiane nel paese latinoamericano. L'Italia spicca soprattutto nel settore delle infrastrutture: il giro di affari, tra contratti già stipulati e in corso di definizione, è di 25 miliardi di dollari. Particolarmente sentita, poi, la questione dei sequestri per estorsione, diventati una vera e propria piaga, che Frattini affronterà anche in un colloquio con il ministro dell'Interno venezuelano. La commissione bilaterale lavorerà sulle prospettive della collaborazione industriale ed energetica (l'Eni ha firmato qualche mese fa un importante contratto con l'ente di energia venezuelana). Altri argomenti in agenda sono le infrastrutture, la cultura e la scienza, i problemi sociali, la sanità, la sicurezza.
Il 28 maggio Frattini arriverà a Panama e sarà il primo ministro degli Esteri ad essere accolto in 106 anni di vita dello Stato centroamericano.
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