Zucchero canta «Adesso credo nei miracoli» - i suoi straordinari pezzi fanno da colonna sonora un po' ruffiana a tutta la sfilata di Emporio Armani - ma il vero miracolo è che re Giorgio in quarant'anni di carriera non si sia mai lasciato trascinare dalle mode del momento («se l'errore è di moda io preferisco non fare errori» ha detto ieri) ma abbia sempre rispettato le donne rispondendo ai loro desideri. Anche questa volta con la sfilata primavera-estate 2016 lo ha fatto egregiamente. «Ho preferito non cedere all'imperante tentazione di esagerare con stampe e ricami e comporre una collezione che va nella direzione opposta alle attese delle fashion victim», dichiara infatti dopo aver presentato quella che secondo il suo punto di vista è la vera creatività: qualcosa da non raccattare ai mercatini dell'usato ma che possa vestire giovinezza, bellezza e libertà delle ragazze di oggi.
Facile per esempio esasperare i colori, ma lui punta intelligentemente sul monocromatismo del pesca, del rosa carne, del cannella per movimentare piccole giacche abbinate a bermuda e shorts aggraziati, top e abitini concertati in una serie di inattese sovrapposizioni e asimmetrie. Fil rouge, il fazzolettino stringicollo, il nuovo sex appeal dei piccoli stivaletti rasoterra e la nonchalance delle borsine bauletto. Su tutto spira la brezza leggera di materiali impalpabili che comprendono le sfide tecnologiche più ardite, dalle organze al neoprene. Insomma movimenti fluidi e passi sensuali.
«In passerella ho voluto anche ragazze che non hanno mai sfilato» dice Alessandra Facchinetti prima di svelare il progetto della collezione Tod's: una sorta di band composta da it girl come Langley Fox Hemingway (illustratrice e modella), Lizzy Jagger (modella e attrice) e Tea Falco (artista e attrice) e fanciulle della porta accanto: identità diverse per una speciale mappa dello stile che coglie l'attitudine spontanea di ogni donna. Tradotto in moda significa: pezzi semplici, di grande qualità che ti scivolano addosso con la disinvoltura che ti chiede la vita. Magnifiche camicie, perciò, il biker in cuoio ma superlight, i mocassini con il nuovo logo della doppia T, gli abiti in pelle che sembra seta tagliata al vivo e come filo conduttore il simbolo di una chitarra persino sulle nuove tracolle delle borse Wave. Tutto è fluido e senza costrizioni. «Vogliamo essere effortless e dare alle donne di oggi un'immagine rilassata ed essenziale» sostiene Grazia Malagoli prima di presentare una collezione Sportmax di grande perfezione: forme a trapezio e bellissimi abiti di linea ad A trovano alleati tessuti futuristici ma anche cotoni e sete naturali. Alcune applicazioni, come cinture e tasche ovali, sono realizzati in Alcantara mentre grosse fibbie montate su pelle sostengono gli abiti sospesi al collo o sulle spalle. Centratissimi i colori, dall'écru con il nero alle dense vibrazioni dei gialli e dei tangerine. C'è nell'aria tanta voglia di nitore che nelle vene di Ennio Capasa, direttore creativo di Costume National, scorre da sempre. Questa volta però porta con sé l'idea di una nuova sensualità, un po' noir e molto chic. Scolli generosi e aperture inattese anche sulla schiena, elemento d'irresistibile seduzione, fanno da leit motiv di abiti tailoring e di giacche dall'indiscusso aplomb. Grazie anche alla bellezza dei materiali come il denim giapponese, la seta lavata e il tulle laserato.
Freschezza ed energia sono gli ingredienti di Arthur Arbesser nuovo direttore creativo di Iceberg per progettare una collezione semplice, netta e perciò di carattere.
«Un guardaroba facile e cosmopolita dove la maglia ha un ruolo predominante» sottolinea il designer austriaco che non trascura un tocco di humour alla Enrico Baj, un gioco di rimandi fra righe, disegni optical e forme epurate nelle bellissime polo e nella tuta jacquard.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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