Washington. Il consiglio di guerra nel ranch ha permesso di fare «buoni progressi», ma anche dal ranch di Crawford, come nei giorni scorsi dalla Casa Bianca, continuano a uscire fumate nere sulla nuova strategia per lIrak. Il presidente George W.Bush ha riunito ieri il proprio team per la sicurezza nazionale per fare il punto sul futuro della presenza americana in Medio Oriente, ma chi si aspettava annunci è rimasto deluso.
Lamministrazione Bush continua a rinviare il momento delle scelte che, secondo le indiscrezioni, potrebbero includere anche linvio di un robusto contingente di rinforzi a Bagdad e dintorni, in un ultimo tentativo americano di frenare le violenze nel Paese. Inizialmente la Casa Bianca aveva assicurato che una nuova strategia per lIrak sarebbe arrivata prima di Natale, poi ha spostato la data verso i giorni di fine anno. Adesso lindicazione è che Bush parlerà alla Nazione dopo il Capodanno, sicuramente prima del discorso sullo Stato dellUnione del 23 gennaio. Il pacchetto complessivo di iniziative che il presidente intende lanciare è stato esaminato nel ranch di Crawford alla presenza, tra gli altri, del vicepresidente Dick Cheney, del segretario di Stato Condoleezza Rice, del nuovo capo del Pentagono Richard Gates e del generale Peter Pace, capo degli stati maggiori. Il presidente ha spiegato che la messa a punto del piano sta facendo progressi, ma ci saranno «altre consultazioni prima che io ne parli al Paese».
Bush intende sondare ancora una volta gli umori dei leader iracheni, perché «la chiave del successo in Irak è avere un governo che intenda fare i conti con coloro che stanno cercando di impedire il successo a questa giovane democrazia».
Un nuovo sondaggio AbcNews/Washington Post ha registrato un crollo di fiducia anche tra i repubblicani: solo un americano su quattro è ottimista sulla situazione in Irak, il 14% in meno rispetto alla fine del 2005.
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