Milano - Un lungo, caloroso e commosso, applauso ha accolto l'arrivo in chiesa di Sandra Mondaini. A meno di mezz'ora dall’inizio
della cerimonia funebre si era già radunata una folla fuori dalla parrocchia "Dio Padre" di Milano 2. Il feretro è arrivato intorno alle 9.30 ed è già all’interno della chiesa.
Una fila di transenne e le forze dell’ordine tengono la folla e i giornalisti lontani dall’ingresso della
chiesa. I funerali saranno però trasmessi su un maxi schermo all’esterno e anche in diretta tv su
Canale 5.
La messa è celebrata dal parroco don Walter Magni. La
chiesa si trova a poca distanza dall’abitazione dove Vianello viveva con la moglie. Finora sono state appoggiate all’esterno della chiesa quattro corone di fiori con la scritta "il presidente della Camera dei deputati, la Rai e Ricchi e Poveri". Tra i primi ad arrivare Pippo
Baudo e Giancarlo Magalli. Tra gli altri sono attesi il premier, Silvio Berlusconi, e il sindaco di
Milano, Letizia Moratti.
Il cordoglio di Berlusconi Nel silenzio della chiesa si sente la voce di Sandra Mondaini, in lacrime, scandire il nome del marito e ripetere: "Raimondo sono qua". Accanto a lei la nipote e i figli adottivi. Il presidente del Consiglio, con le mani appoggiate sulle spalle della Mondaini, segue in piedi la funzione, sempre accanto all'attrice.
Omelia:"Innaturale immaginarli separati" "Quella con Sandra è stata una esperienza unica e straordinaria, il loro
legame si è consolidato in 50 anni, tanto che è innaturale immaginarli separati": è uno dei
passaggi più toccanti dell’omelia funebre per Raimondo Vianello pronunciata da monsignor Carlo
Faccendini. Secondo il monsignore il legame tra i due coniugi era basato su "rispetto reciproco,
dialogo costante e una generosità che li ha portati anche ad allargare la famiglia".
Monsignor Faccendini ha aperto la sua omelia ricordando le manifestazioni di affetto seguite alla
morte di Vianello e chiedendosi da dove venisse questo forte sentimento popolare. "È come se fosse entrato adagio adagio nelle case di tutti, perderlo è stato per tutti motivo di
dispiacere e di amarezza.
Perchè è stato così amato? Perchè ci ha fatto ridere per cinquant’anni e non è stato semplice
farlo con generazioni diverse, occorre avere classe, essere professionisti seri di talento e di
intelligenza. Raimondo ha fatto ridere e sorridere l’Italia intera con eleganza e garbo, ironia,
distacco e misura senza essere mai volgare e sopra le righe".
Diversi passaggi dell’omelia, all’esterno della chiesa, dove migliaia di persone seguono il
funerale su un maxi schermo, sono stati punteggiati da calorosi applausi. Tanto calore anche
all’interno per Sandra Mondaini, assistita dai due ragazzi filippini adottati da lei e Raimondo,
Gianmarco e Raymond, e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che più volte le si è
avvicinato per accarezzarle la testa.
Le letture dei figli adottivi Raymond e Gianmarco, i figli di Rosalyn, la signora
filippina che Raimondo Vianello e Sandra Mondaini hanno adottato con i suoi bimbi in casa, hanno letto
rispettivamente la prima lettura e il salmo responsoriale della Messa per il funerale del popolare
attore e presentatore, in corso a Segrate.
La Russa: "Non dimenticheremo la sua leggerezza d'animo" "Credo che la sua leggerezza d’animo e
la sua capacità di essere serio non prendendosi sul serio non la dimenticheremo mai accanto alla
sua mitezza". Così il ministro della Difesa ha ricordato l’artista scomparso due giorni fa.
Moratti: "Esempio di famiglia italiana" "Il suo legame straordinario con Sandra è stato un esempio di famiglia italiana". Queste le
parole con cui il sindaco di Milano; Letizia Moratti, ha ricordato l’attore e presentatore televisivo. "Raimondo è stato un personaggio - ha aggiunto Letizia Moratti - che rimarrà per sempre nel nostro
cuore e nelle nostre case con la sua capacità d’ironia, simpatia e garbo".
Baudo: "Oggi direbbe andate tutti via" "Raimondo non avrebbe accettato questa cerimonia, avrebbe fatto una delle
sue gag anche oggi": lo ha detto Pippo Baudo, arrivando a Milano 2. "Da lui ci aspettavamo sempre di essere presi in giro
e accettavamo - ha ricordato Baudo - ogni battuta. Anche oggi ci direbbe ’andate via tuttì".
Con la scomparsa di Vianello "si chiude un ciclo, una cosa che accade ogni volta che scompare
un grande, soprattutto uno come lui, che la tv l’ha inventata e ha acculturato l’Italia perchè all’inizio il
presentatore aveva una funzione molto importante, quella di insegnare l’italiano agli italiani".
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