FUORI DALLA NOTIZIA - La felicità? È una vecchia storia...

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo

Le notizie non muoiono sulla carta, né nell'etere, né in Rete. Sopravvivono altrove. Dove, non si sa. Proviamo a immaginarlo.

LA NOTIZIA. Gli anni d'oro della vita? Sono quelli che vengono oltre la soglia dei settanta, con un culmine ai 74, mentre i primi quarant'anni sarebbero i più bui e difficili di tutti.
Sono i sorprendenti risultati delle ricerche di alcuni scienziati tedeschi e americani che per molto tempo hanno monitorato la correlazione tra la felicità e l'età, e hanno verificato che le persone più appagate di tutte, sono risultate proprio le più anziane. Secondo quanto riferito oggi dal «Daily Mail», un gruppo di studiosi ha portato avanti un sondaggio condotto attraverso un ampio arco di tempo, in cui hanno regolarmente domandato a 21mila persone quanto fossero soddisfatti della loro vita. Gli intervistati dovevano rispondere indicando un numero su una scala da 1 a 7, in cui il 7 rappresenta la felicità assoluta e l'1 che indica la totale insoddisfazione. La media di adolescenti e giovani adulti si è definita felice solo al 5,5. Arrivati a quarant'anni la contentezza generale è scesa ulteriormente, fino ai 46 anni, quando si segnala una ripresa.
Secondo i risultati, la vera felicità si raggiunge solo 30 anni più tardi. La media dei settantaquattrenni, infatti, si è descritta soddisfatta al 5,9, qualificandosi come la fascia d'età più contenta di tutte. Dopo i settantaquattro anni, però, si è verificato un declino, dovuto - secondo i ricercatori - al fatto che il benessere delle persone viene ovviamente influenzato dalla presenza di più malattie. Uno dei ricercatori a capo del progetto ha spiegato che potrebbe essere il pensiero di una morte incombente ad abbassare le pretese delle persone più anziane, e le rende più soddisfatte della vita.
Scrivendo su «Social Indicators Research», la rivista in cui sono pubblicati i risultati del sondaggio, gli autori dello studio osservano: «I giovani danno più importanza alle cose materiali, e hanno grandi sogni e immense aspettative. Per questo è più facile che siano delusi dal reale percorso che prende la loro vita». (fonte: Ansa, 23 febbraio 2010)

FUORI DALLA NOTIZIA. «Vanno via come il pane. Di questo passo dovrò chiedere una fornitura al Padreterno. E pensare che all'inizio avevo seri dubbi su questa nuova attività...».
Il signor Krassimir Faust, titolare della catena di negozi «Happy New Years», commenta così il notevole incremento del suo giro d'affari. Una costante crescita stimata in un 20 per cento mensile e alla quale non è certo estranea la scoperta (effettuata a seguito di uno studio statistico compiuto a livello mondiale su oltre 100mila persone) che «la felicità è vecchia», come recita lo slogan della rete «HNYs».
«Visto che il maggior tasso di felicità si è riscontrato fra gli over 74 - spiega Faust - l'idea di vendere anni, in fondo, era l'uovo di Colombo.

Così ho deciso di soddisfare questa nuova richiesta del mercato, proponendo "pacchetti-vita" da uno, due o tre lustri. I nostri clienti? In prevalenza sono quarantenni stressati dal lavoro che sognano la pensione. Quanto ai prezzi, sono personalizzati, e vengono fissati a seguito di un colloquio con i nostri psichiatri».

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