Fuori sede, è caccia alla casa Ma il Comune è ancora in ferie

Armatevi di pazienza. Restano pochi altri strumenti agli studenti universitari giunti a Roma in agosto alla ricerca di un alloggio. La tanto reclamizzata Agenzia degli affitti, inaugurata a giugno da Comune, Regione, Laziodisu (l’Agenzia regionale per il diritto allo studio) e dal Consorzio polifunzionale Pegaso, ha chiuso i battenti in uno dei mesi più caldi per chi cerca un alloggio nella capitale. Nelle due vetrine che occupano l’Agenzia, in via Ostilia 36 e 38 (zona Celio), sopra le saracinesche campeggia un cartello in cui si comunica la chiusura fino al 27 agosto. Di fianco, scritto a mano, un numero a cui rivolgersi per chiedere informazioni. Non pubblicizzato da nessun’altra parte. Ma chi fosse comunque arrivato in quella via (cosa difficile per un fuori sede) e avesse deciso di provare a far quel numero avrebbe trovato un’amara sorpresa: la linea risulta fuori uso. E inutile si è rivelato anche fare affidamento agli altri contatti telefonici inseriti nel sito del Comune, in cui si pubblicizza la nascita dell’Agenzia: quei numeri suonano a vuoto. Inoltre, manca ancora un sito internet che faciliterebbe notevolmente i contatti, soprattutto per chi viene da fuori Roma. Chi, dunque, è arrivato in agosto nella capitale alla ricerca di un alloggio ha dovuto fare ricorso alle vie tradizionali per avere risposte prima dell’apertura degli atenei: innumerevoli telefonate, giri da un capo all’altro della città con in mano il fedelissimo giornale degli annunci, consultazione di bacheche e di agenzie immobiliari e, perché no, il passaparola che spesso si rivela la soluzione vincente per chi cerca casa. Attività che ormai rappresenta un vero e proprio lavoro. È un problema che coinvolge tutta la Penisola, ma che nella capitale ogni anno diventa sempre più un’emergenza. A Roma, infatti, ci sono più di dieci università tra pubbliche e private e una popolazione studentesca di oltre 275mila persone, di cui 83mila ogni anno alla ricerca di un posto in cui vivere, possibilmente vicino agli atenei e a prezzi dignitosi. Anche Comune e Regione sanno della difficoltà che ogni anno incontrano gli studenti che arrivano nella capitale. Ecco allora la nascita dell’Agenzia. Peccato, però, che della sua chiusura non si dia notizia da nessuna parte, al contrario di quanto avvenuto in occasione della sua inaugurazione, quando si è spiegato che «la sua apertura avrebbe potuto risolvere, almeno in parte, il problema della caccia all’alloggio», soprattutto per chi non ha intenzione di arrivare all’ultimo momento alla scelta. L’Agenzia infatti è un luogo in cui si incrociano domanda e offerta d’immobili e dove si offrono, grazie anche alla presenza delle associazioni sindacali di proprietari immobiliari e inquilini (Uppi, Sicet, Sunia, Unifit), consulenza e informazioni in merito ai contratti di locazione. Il tutto gratuitamente. Il funzionamento dell’agenzia è semplice: lo studente che vi si rivolge deve fornire i propri dati anagrafici, le informazioni sul ciclo di studi (con certificato dell’università attestante l’iscrizione) e tutte le caratteristiche che la casa che cercano dovrebbe avere (internet, vicinanza all’ateneo, ecc). I proprietari, dal canto loro, devono fornire una documentazione dettagliata dell’appartamento che vogliono dare in affitto. Una volta inseriti nel database, sia gli studenti che i proprietari di case vengono poi ricontattati dall’Agenzia nel momento in cui viene trovata una corrispondenza. Il contratto concordato dura tre anni, prorogabili per altri due. Si potrà disdire soltanto per necessità, alla prima scadenza contrattuale, e per finita locazione alla scadenza successiva. Sul sito del Comune si legge che sono previste anche agevolazioni economiche in funzione del reddito.

Insomma, nell’attesa dei futuri campus universitari, tanto voluti da Veltroni, l’Agenzia avrebbe potuto offrire una valida opportunità per i fuori sede. Con la sua chiusura ad agosto, quell’opportunità è stata senz’altro dimezzata.

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