Il Fuorisalone s’allarga: anche City Life e Brera diventano palcoscenico

Non solo zona Tortona. Il Fuorisalone, nato dieci anni fa tra le vie che si aggrovigliano dietro Porta Genova, si è allargato a macchia d’olio a tutta la città, da Brera a Porta Romana, all’Isola, alla Bovisa, fino al quartiere Ventura-Lambrate. E oggi Tortona, da zona d’avanguardia, è diventata sempre più la «vetrina dei big» che per primi hanno seguito le orme del Superstudiopiù di Gisella Borioli (da Cappellini a Matteo Thun, al Saporiti Italia, al Gruppo Charme di Montezemolo), mentre i giovani creativi europei hanno preso la via di Lambrate, che da ex quartiere industriale ha saputo reinventarsi come nuovo polo del design giovane e sperimentale. E non è l’unico caso. Tra le zone «calde» del Fuorisalone, che con il weekend giunge al rush finale, si è infatti imposto quest’anno lo Spazio City Life, nell’area della vecchia Fiera campionaria. Nei giorni del Mobile, lo spazio di viale Duilio (aperto fino al 25 aprile) ospita la mostra «Futuropolis» dell’archistar Daniel Libeskind: un’installazione monumentale di 98 strutture in legno (per un totale di oltre 7 tonnellate) ispirata a una visione utopica della città del futuro. Forme geometriche di altezza variabile tra 30 e 380 centimetri che disegnano torri, case e grattacieli con tecniche artigianali e computerizzate. Non è un caso, dunque, che l’installazione sia presentata quasi interamente (ad eccezione di alcuni «frammenti» collocati nel chiostro grande dell’Università Statale di via festa del Perdono) negli spazi di CityLife, a fianco del più grande progetto di trasformazione urbana in via di realizzazione a Milano, disegnato da Zaha Hadid, Arata Isozaki e dallo stesso Libeskind. Per chi volesse seguire i lavori, una terrazza panoramica che si affaccia proprio sul cantiere permette di osservare come procedono concretamente le fasi costruttive della «Città del futuro».
Cambiando direzione, uno storico distretto che soffre in parte della concorrenza con via Tortona è Brera, che ospita più di 40 show-room permanenti (e prestigiosi) di design. Numerosi gli opening di questi giorni, a partire da Valcucine che ha appena inaugurato il suo primo spazio monomarca in corso Garibaldi 99; oppure Brix, la «rivoluzionaria» della ceramica, che ha aperto il nuovo spazio in via Brera 4, presentando «Dieci designer per un'idea di architettura» con la direzione artistica di Claudio La Viola: dieci anni di storia del design attraverso i progetti di altrettanti creativi. Il marchio Lago replica l’esperienza dell’«Appartamento in via Brera 30» trasformando, nel vero senso della parola, un appartamento in show-room; mentre in via Solferino 19 un evento è dedicato all’Outdoor design, curato dal Salone Internazionale dell’Esterno. A pochi passi da Solferino, in via Palermo 11, il Museo Minguzzi ospita fino a domenica la mostra «La Casa dell’Uomo: Domus, Rogers e Bbpr» proposta dal mensile Domus (e curata da Serena Maffioletti) che festeggia il centenario della nascita dei quattro soci Bbpr riproponendo le principali opere progettate dal ’45 al ’54.

Spostandosi di qualche isolato, tra corso Garibaldi e largo La Foppa, vale sicuramente una visita «Spazio900», specializzato in modernariato, che fino al 20 aprile ospita la mostra-mercato «Fuori Produzione di Design» con pezzi firmati da Sottstrass, Albini e Mendini.

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