In questo momento in cui spopola la serie Netflix Il problema dei tre corpi (tratta, con libertà, dai libri di Liu Cixin), vale la pena ricordare una serie più di nicchia che potrebbe esservi sfuggita. Si intitola Silo ed è disponibile su Apple Tv+. Ispirata ai romanzi di Hugh Howley, è una produzione che si muove in un ben costruito equilibrio tra eco-thriller, mystery, disamina politica e riflessione filosofica.
La trama è molto semplice e gioca con un classico della fantascienza. La serie è infatti ambientata in un immenso silo, una struttura ctonia, retrofuturistica e carica di claustrofobia. Ad abitare in questa arca sotterranea sono quelli che sarebbero, almeno così viene raccontato loro, gli unici umani rimasti sulla Terra. Una sola finestra che dà sull'esterno mostra una superficie desolata e brulla dove l'atmosfera è irrespirabile, e i pochi che si avventurano fuori non hanno alcuna speranza di sopravvivere. Sarà vero?
Juliet, ex meccanico eletta sceriffo, interpretata da Rebecca Ferguson è una donna dotata di una volontà incrollabile che la spinge a rischiare la vita per ottenere la risposta a questo e ad altri imprescindibili quesiti. A mettere i bastoni tra le ruote alla sete di verità di Juliet è Bernard, il capo tecnico dell'It che diventa leader del silo.
In un mondo dove i libri sono scomparsi e la cultura è stata cancellata, è lui ad avere il potere dato dalla conoscenza, il manipolatore che decide che cosa far credere al popolo che forse crede di proteggere. Una narrazione che rimanda a tanta fantascienza già vista e letta, ma lo fa bene.
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