Per Gallardo Superleggera la prova bilancia è un successo

SivigliaLa Gallardo più prestazionale della storia si chiama Superleggera, un termine che la dice lunga riguardo all’impegno profuso a Sant’Agata Bolognese per avvalorare il rapporto peso/potenza che raggiunge i 2,35 kg/cv. Un risultato ottenuto, oltre che rimpolpando la scuderia del V10 di 5 litri a iniezione diretta delle altre Gallardo da 560 a 570 cv, riducendo la massa della baby-Lamborghini di 70 kg grazie all’impiego del carbonio.
Già utilizzato da tempo dalla casa automobilistica emiliana, questo materiale è ora ritenuto strategico per il futuro, tanto da avere ispirato la collaborazione con la Boeing - che già lo impiega per la realizzazione del nuovo 787 Dreamliner - e con l’Università di Washington a Seattle.
La nuova generazione della Gallardo Superleggera è la prova che l’ottimizzazione dell’efficienza per ridurre consumi ed emissioni si può perseguire senza inficiare il piacere di guida e le prestazioni. Al riguardo quelle della Gallardo Superleggera, in vendita a 201.480 euro, non suscitano dubbi: 325 orari di velocità massima, 3,4 secondi per raggiungere i 100 e 10,2 secondi per toccare i 200 chilometri l’ora, a fronte di percorrenze medie 7,4 chilometri con un litro e di emissioni di 319 g/km di CO2. Valori di rilievo in quanto mediamente inferiori del 20% a quelli della precedente Superleggera: meno potente, meno performante e più pesante della sua erede.
Riconoscibile per la banda scura laterale sui cui campeggiano il tricolore e la scritta Superleggera, per la trama del carbonio che affiora da gran parte dell’arredamento dell’abitacolo, dai retrovisori, dal cofano motore, dalle grigliature e dalle appendici aerodinamiche (t le quali spicca quella posteriore che insieme con il diffusore inferiore e il sottoscocca sigillato da pannelli, sempre, in carbonio genera l’effetto suolo), l’ultima nata della famiglia Gallardo deve il suo peso forma anche al policarbonato, utilizzato per realizzare i voletti laterali, il lunotto e la «vetrata» sopra allo scultoreo V10. Corredata da un assetto ispirato da quello della SuperTrofeo da gara - integrato da cerchi e pneumatici Pirelli PZero Corsa System dal peso ridotto - la Superleggera suscita forti emozioni. Infatti, sebbene docile e complessivamente istintiva da guidare in condizioni normali con il cambio in funzione Automatica o Sportiva, manifesta la sua vera indole quando, e dove, è possibile non solo lasciare esprimere liberamente la consistente scuderia e la coppia di oltre 55 kgm ma anche fare emergere i vantaggi derivanti dall’equa ripartizione della massa e dal sollecito lavoro della trazione integrale che, secondo la situazione, distribuisce sino al 70% della motricità sui due assali. e premiante unicamente per il dinamismoSettando anche il cambio-meccanico robotizzato nella logica Corsa, che nelle accelerazioni genera «bull-shot» davvero degni del Toro, emblema della marca emiliana, questa Lamborghini da gara prestata alla strada accompagna le prestazioni e la sinfonia emanata dal possente V10 quando l’ago del contagiri veleggia nella zona più alta della strumentazione con reazioni immediate e precise, frutto anche dei riflessi del contenimento del peso, che propiziano la rapidità delle variazioni di direzione, la disponibilità ad assecondare i comandi dell’acceleratore e dello sterzo e la costanza del comportamento.

Aspetto, quest’ultimo, sul quale vigila sempre l’Esp, sebbene predisposto per essere abbastanza permissivo per non influire sulla linearità della guida, e sul quale si riverbera il graduale ma efficace mordente dell’impianto frenante, specie se integrato da dischi carboceramici.

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