Garrone e Preziosi tra Cassano e Toni

Botti di fine anno. E non è il fatto che Sammarco vada in prestito al Cesena. A «spararli» sono i due presidenti di Sampdoria e Genoa. Il primo dal sito della società, il secondo intervenendo telefonicamente ad una trasmissione televisiva. Garrone parla a ruota libera di Cassano («Se avessi dovuto seguire il cuore avrei potuto agire in maniera diversa, ma non avrei agito per il bene della Sampdoria»), dell'ex Gasparin («Il direttore generale ha il compito di coordinare tutte le figure che operano all'interno della società, ma non può sostituirsi ad esse»), di mercato («Cercheremo di rafforzare la squadra») e del nuovo stadio: «L'area alle spalle del "Colombo" resta la nostra prima scelta, ma nel caso in cui l'empasse genovese continuasse a lungo potremmo essere costretti a rivolgerci altrove, magari fuori provincia».
Preziosi dagli schermi di Telenord respinge con ironia le voci che accostano Toni al club rossonero. «Toni va al Milan come Ronaldinho va al Lumezzane». Il numero uno di villa Rostan smentisce per l'ennesima volta un interesse per la Roma: «Non so chi ha messo in giro questa voce. Chi lo ha fatto, è uno scellerato. Finito con il Genoa, ho finito col calcio». Preziosi infine si sbilancia sull'arrivo di Kucka: «Ci sono buone possibilità».

Tutto questo mentre si parla di un interessamento del Genoa per l'attaccante del Manchester United Federico Macheda e in ritiro Eduardo si blocca per una sublussazione a un dito della mano.
Da Preziosi, di nuovo a Garrone. Il presidente blucerchiato (...)

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