Gatti da adottare all’ombra della Piramide

Anche quest’anno è tornata la due giorni dedicata alle nostre piccole tigri domestiche: «I gatti all’ombra della piramide», organizzata dall’Arca-Colonia Felina della Piramide Onlus, di via Campo Boario 2. La manifestazione, alla sua settima edizione, mira a promuovere le adozioni e raccogliere fondi per sostenere una delle più antiche e popolose colonie feline di Roma. È stata anche preannunciata, tempo permettendo, una nevicata simulata realizzata dall’architetto Cesare Esposito, famoso per quelle annuali estive a Santa Maria Maggiore.
La colonia dei gatti della Piramide è nata nel 1850. Bartolomeo Pinelli amava ritrarre nei suoi acquarelli questi piccoli felini che compaiono anche nei sonetti di Giuseppe Gioachino Belli. Da quell’epoca la loro presenza nel sito archeologico e nell’attiguo cimitero acattolico è sempre numerosa: sono un centinaio a vivere nella zona verde attorno al maestoso monumento. Ospiti speciali della manifestazione di quest’anno, Vanessa Gravina, Edoardo Siravo, Carla Rocchi, Monica Cirinnà, l’assessore regionale Francesco Lollobrigida e Marcello Visca. È un’occasione per adottare dei bellissimi gattini di tutte le taglie e di tutti i colori, provenienti anche dall’oasi felina di Porta Portese, ma anche per acquistare tanta oggettistica gattofila, cuscini, tovaglie, cesti e maglie, contribuendo alla raccolta di fondi da destinare alla colonia dei gatti della Piramide. Numerosi gli scopi dell’associazione: dare rifugio ai tantissimi gatti qui abbandonati, cercare attraverso vari mezzi di dar loro nuovamente una casa o almeno un’adozione a distanza, provvedere alla sterilizzazione come unico mezzo per contenere il randagismo, piaga ancora oggi molto presente sul territorio, ma anche vaccinare e curare i felini abbandonati perché malati o in stato di gravidanza.
La colonia sopravvive unicamente grazie al volontariato e alle offerte che i visitatori del Cimitero Acattolico del Testaccio lasciano, affascinati dai gatti che si crogiolano al sole e vanno a caccia di carezze.

Purtroppo le offerte sono notevolmente inferiori alle necessità della colonia, che durante il periodo estivo, con l’abbandono di intere cucciolate, raggiunge anche il ragguardevole numero di 200 felini. I gatti randagi nella capitale sono riconosciuti patrimonio bioculturale dal comune di Roma, dove se ne contano circa 300 mila, dei quali 180 mila vivono nelle case e 120 mila nelle strade.

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