Gay aggrediti, chiesti 10 anni per Svastichella

Chiesti 10 anni di reclusione dal pm per Alessandro Sardelli, il 40enne che il 22 agosto scorso aggredì all’alba davanti ad un parco dell'Eur una coppia gay ferendo gravemente un giovane di 31 anni. La difesa chiede, invece, l'infermità mentale

Gay aggrediti, chiesti 10 anni per Svastichella

Roma - Dieci anni di reclusione per i reati di tentato omicidio e lesioni gravi. Questa la pena chiesta dal pm della procura di Roma per Alessandro Sardelli, il 40enne conosciuto a Roma come "Svastichella", che il 22 agosto scorso aggredì all’alba davanti ad un parco, nel quartiere Eur, dove era appena finita nel Gay Village una serata dell’Estate Romana, una coppia gay ferendo gravemente con il coccio di una bottiglia un giovane di 31 anni, Dino rimasto ricoverato in ospedale per alcune settimane.

Rito abbreviato per Svastichella Sardelli è a giudizio con il rito abbreviato davanti al gup Rosalba Liso che ha ammesso oggi la costituzione di parte civile sia dell’Arcigay sia del Comune di Roma. L’udienza è stata rinviata al 25 novembre prossimo data nella quale è prevista la sentenza. Svastichella, una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, fu arrestato dagli agenti della squadra mobile di Roma, nella sua abitazione nel quartiere Laurentino 38.

Chiesta l'infermità mentale Il difensore di Sardelli, l’avvocato Riccardo Radi, chiederà presumibilmente l’infermità mentale per il suo assistito affetto, secondo la difesa, da gravi disagi psichici e chiedendo nel contempo l’asistenza in una struttura specializzata. Secondo il suo legale Svastichella dal 2002 è semi infermo di mente. Sardelli ha sempre negato che alla base dell’aggressione ci fosse un intento omofobico.

"Esprimiamo soddidfazione - ha detto l’avvocato Daniele Stoppello, che rappresenta i due gay aggrediti nonchè l’Arcigay - è la prima volta che arcigay entra in un processo per reato di discriminazione sessuale ed è stato riconosciuto un danno diretto e immediato all’associazione che ha tra i suoi compiti la tutela dei diritti degli omosessuali: la giurisprudenza oggi arriva dove non è arrivata la legge. È un passo importante specialmente in questo momento di tensione ed è una risposta al legislatore che non ha saputo approvare neppure l’aggravante di pena per i delitti di omofobia".

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