Gazzolo tra Goldoni e Shakespeare

Gazzolo tra Goldoni e Shakespeare

Fatte le debite distinzioni, il protagonista della commedia di Carlo Goldoni Il burbero benefico, in prima nazionale al teatro Ghione da martedì con un grande Nando Gazzolo e la regia di Maurizio Faraoni, può ricordare il mister Scrooge di dickensiana memoria. Come il misantropo nato dalla fantasia dello scrittore inglese, il Geronte di Goldoni è un brontolone scortese, brusco e facile all’ira ma nasconde generosità e sensibilità. «Non assomiglio a Geronte - confessa Gazzolo, attore e doppiatore che non ha bisogno di presentazioni e che, del commediografo veneziano, ha già interpretato La vedova scaltra e La bottega del caffè -. Non sono aggressivo come lui anche se, a scavare nel profondo, si può sempre trovare qualche aspetto in cui immedesimarsi. È la caratteristica dei grandi autori: il loro teatro è uno specchio in cui ci si può riconoscere facilmente, anche se talvolta la superficie è impietosa e riflette cose che non si vorrebbero vedere». È una commedia poco frequentata del repertorio goldoniano, quella che il giovane Faraoni mette in scena nella versione adattata da Giovanni Antonucci. Scritta nel 1771 durante il soggiorno parigino di Goldoni, fu rappresentata per la prima volta il 4 novembre dello stesso anno alla Comédie Francaise. «Si è ritoccata con grande rispetto la lingua - spiega Gazzolo -. Il testo infatti fu pensato e scritto in francese e solo in un secondo momento tradotto in un italiano letterario. Sono certo che l’autore stesso approverebbe le piccole modifiche apportate per avvicinarlo al pubblico di oggi».
Geronte è un uomo dal carattere così «spinoso» che perfino i nipoti Leandro (interpretato da Nicola Ciccariello) e Angelica (Stefania Benincaso) non si permettono di metterlo al corrente dei loro problemi. È infatti la governante Marta (Carla Guido) a informarlo della disperazione di Angelica, che il fratello intende chiudere in convento, non potendola mantenere perché oberato di debiti. Così Geronte cerca un marito per la nipote. Intanto i creditori minacciano di fare arrestare Leandro e la situazione si complica. Tra gli interpreti anche Margherita Adorisio, Giovanni Magno e, nel ruolo del servo Picard (in questa versione è indiano anziché francese) Gianluca Delle Fontane.
«Il tema principale - sintetizza Gazzolo - è la differenza tra apparenza e sostanza. Non mi sento simile a Geronte ma mi diverto a interpretarlo, il teatro è anche gioco oltre che meraviglioso rito religioso, culturale, politico e sociale, ecclesia in grado di raggiungere l’anima dello spettatore, Messa laica per dirla con Giovanni Testori». «Piuttosto - confida - mi identifico con il Re Lear di Shakespeare, mio grande amore con Dante e Omero. Nella vita sono anche Amleto, che ho il rammarico di non aver mai interpretato sulla scena.

Mi propongo di riunire i miei recital shakespeariani in tre cd e tornare in teatro con un monologo tragico del bardo inglese».
Teatro Ghione, via delle Fornaci 37. Repliche fino al 23 dicembre. Informazioni: 06-6372294.

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