Il gelato extra-small si sgranocchia come i pop corn

Al peperoncino, frullato nei nuovi cocktail o «schiacciato» nelle merende dei bambini, il cono è sempre re dell’estate. Ma quest’anno costa di più

Francesca Lovatelli Caetani

Il gelato è sempre uno dei protagonisti dell’estate. Se, a Rimini al Salone internazionale della gelateria è stato annunciato il trionfo del cioccolato, del salato e di un nuovo gusto afrodisiaco, le noci Macadamia, frutto secco australiano di gran moda, in questo momento la tendenza punta sui gelati taglia mini. Come quello appena «sbarcato» dagli Usa. Si chiama «Maxibon Pops» e ha letteralmente invaso le maggiori sale cinematografiche statunitensi, ma ha anche accompagnato il tifo dei fanatici del Superball fino ad essere celebrato dal quotidiano UsaToday come «l’innovativo extra-small size».
Si prende con le dita e si sgranocchia come il pop corn. Sono 56 piccolissime palline di cremoso gelato alla vaniglia, ricoperte di croccante cioccolato ed è destinato a diventare il fenomeno dell’estate
A Milano, per le gelaterie, non c’è che l’imbarazzo della scelta, spaziando da Cream Garden a Marghera, da La Casa del Gelato a Umberto, da Poldo, a Sissi, da Nonno Angelo, a Pozzi, da Orsa a Chocolat, ma i gusti più richiesti sono sempre quelli tradizionali, limone, fragola, cioccolato, crema, nocciola, fior di panna.
«La star è il gelato a base cioccolato, come quello all’arancia, al peperoncino, con zenzero, Havana 7, con il rhum - sottolinea Raffaele Valente, presidente del Gruppo gelatieri Milano e provincia dell’Epam - Le materie prime, così come le confezioni, sono rincarate e rispetto all’anno scorso abbiamo un aumento di prezzi del 5 ma anche del 10 per cento».
Se, infatti, il cono costava 1 euro e 40, oggi costa 1,50. Il cono più gettonato è sicuramente a due gusti, quello a sette, invece viene acquistato dai ragazzi giovani, di età compresa tra i 20 e i 30 anni.
I bambini, grandi consumatori di gelato richiedono quelli colorati, come il «puffo», ma la Cremeria ha presentato, pensando proprio a loro, la prima «merendina» di gelato «vestita di pan di spagna», LunAllegre, «Mezzelune» di cremoso gelato al fior di latte e al cacao, spuntino nutriente, che concilia piacere ed energia. In più ha anche una confezione che si trasforma in un gioco con protagonista Lunico, mago e incantatore, che stimola la fantasia dei più piccoli, con 24 figurine da collezionare e una sfida all’ultima carta.
Il gelato, ultimamente, poi, viene abbinato anche ai cocktail, proposti dai barman dei locali alla moda, un altro trend che inizia a dilagare a Milano.
«Al Twelve di viale Sabotino e al Rha Bar di Alzaia Naviglio Grande il gelato viene messo nello shaker insieme al liquore e ne esce una crema alcolica a base gelato - aggiunge Valente, titolare della gelateria Cream Garden di via Quaranta 3, con laboratorio al 7 - alcuni esempi sono quello al limone mixato al gin o alla vodka, o il gelato alla mela con il Calvados».


In città il gelato si consuma al 50 per cento in gelateria, il restante 50 per cento a casa, ma sono sempre più numerose le gelaterie da asporto, a causa del problema del costo degli spazi e dei giardini.
In aumento, poi, il consumo di gelati alla soja e quelli per celiaci, ma, alla base di tutto, resta sempre, da parte dei milanesi, la richiesta di qualità e genuinità del prodotto.

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