Sergej Surovikin, vicecomandante dell'esercito russo in Ucraina, si è guadagnato la fama di soldato duro ai limiti della ferocia, tanto da meritarsi il nomignolo di «generale Armageddon». Ma è anche un buon esempio degli incroci, con relativi giri di soldi, tra oligarchi, nomenklatura di regime e strutture di sicurezza. Ad attirare l'attenzione del team di giornalisti investigativi che fanno capo ad Alexey Navalny, il leader dell'opposizione incarcerato, che hanno pubblicato di recente su Internet un'inchiesta sul generale, sono stati il suo tenore di vita e i rapporti con Gennadj Timchenko, a lungo l'uomo più ricco di Russia, vicinissimo al Cremlino, ex proprietario della Gunvor, principale esportatore di petrolio russo, alla cui struttura azionaria si diceva a suo tempo, non fosse estraneo nemmeno lo stesso Putin.
Negli anni scorsi Surovikin, nel suo ruolo di capo delle operazioni russe in Siria, ha guidato la conquista e garantito la sicurezza di due lucrosi giacimenti di fosfati non lontano da Palmira che Stroytransgaz, la società di Timchenko, aveva tempestivamente rilevato dal governo di Damasco. Gli uomini di Navalny hanno recuperato i documenti che testimoniano come più o meno nello stesso periodo la stessa Stroytransgaz abbia prestato 104 milioni di rubli (circa 1,5 milioni di euro) a un'oscura segheria che opera ad Ekaterinenburg, e dove Surovikin ha prestato a lungo servizio. Il prestito non è stato restituito, né risulta il pagamento di interessi. Alla segheria nel frattempo sono arrivati altri soldi dalla moglie di uno dei top manager di Stroytransgaz. Le due notizie sembrerebbero a prima vista prive di collegamento. Che cosa hanno in comune il colosso del petrolio russo e un'oscura segheria di provincia, il cui bilancio segnala un'attività modesta e con risultati praticamente in pareggio? Forse il fatto che quest'ultima è una delle attività della moglie di Surovikin, Anna Borisovna (di sicuro c'è anche un salone di bellezza in centro a Mosca). Una decina di anni fa, quando un giornalista scoprì che l'aziendina era di proprietà della signora Surovikina, sulla stampa (allora più o meno libera) scoppiò un piccolo scandalo.
Nel frattempo però le autorità russe hanno secretato tutti i registri commerciali e catastali relativi alla famiglia del generale e quindi ricostruire la vicenda è diventato ancora più difficile. Di sicuro si sa che Surovikin, oltre a possedere un appartamento di 300 metri quadrati in centro, viveva fino all'anno scorso in una splendida villa di 700 metri con piscina e palestra nel più lussuoso sobborgo moscovita. Solo a quest'ultima residenza viene attribuito un valore di circa 3 milioni di euro.
Non poco, visto che Surovikin vive ufficialmente di uno stipendio statale (sia pure da generale). Quanto allo stile di vita non sembra proprio «risparmioso»: foto e filmati lo mostrano in più di una festa nei locali preferiti dalla nomenklatura russa.
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