Hanno dagli 8 ai 17 anni. Frequentano l’oratorio estivo in città e provincia e non giocano con mamma e papà. Preferiscono due calci al pallone con gli amici o un solitario videogioco. Ma quando ci sono i genitori che concedono sprazzi di tempo ai figli si scopre che sono più «giocattolosi» i papà delle mamme. Percentuali irrisorie, però.
Come emerge dalla ricerca «A che gioco giochiamo» condotta dalla cooperativa sociale Pepita in collaborazione con il Cremit, centro di ricerca sull’educazione ai media, all’informazione e alla tecnologia dell’università Cattolica. L’indagine ha coinvolto duemila ragazzi che frequentano gli oratori estivi di Milano, Como, Monza, Varese e le rispettive province ed è stata realizzata nell’estate del 2009. Il 44 per cento degli intervistati ha precisato di giocare da solo quando si trova a casa, preceduto da un 47 per cento che ha dichiarato di preferire la compagnia di fratelli e sorelle. Il 33 per cento si intrattiene con gli amici e «soltanto» il 17 per cento ha ammesso di giocare col papà e il 12 per cento con la mamma «almeno un’ora al giorno». Per tutti i ragazzi il gioco è considerato un modo per conoscersi e per conoscere ed è un’attività che rilassa e diverte. Emerge però la lontananza dei genitori dalla sfera del gioco. Da qui l’iniziativa della onlus Pepita: una campagna di sensibilizzazione per invitare mamma e papà a giocare, dal titolo: «Non nasconderti dal gioco, nasconditi per gioco». Lo spot, realizzato dall’agenzia Yed28 e sostenuto dal Credito artigiano, immortala un papà che improvvisa un nascondino con i figli e la moglie, si può vedere su youtube cliccando il sito della onlus www.pepita.it e verrà trasmesso sulle principali reti nazionali e locali. «L’indagine mette in luce molti aspetti positivi - riflette Ivano Zoppi presidente di Pepita - Il fatto che i ragazzi amino i giochi di squadra e all’aperto ma il dato così scarno sul tempo trascorso con i genitori ci ha preoccupato. La ricerca ha indagato se l’adolescente trascorre almeno “un’ora al giorno” giocando con mamma e papà, ma spesso anche chi ha risposto positivamente ha riconosciuto che il tempo dedicato è molto meno. In casa prevalgono tivù e videogiochi ma le prime persone di riferimento per un bambino sono i genitori. Sono loro che trasmettono il sano senso della competizione e la bellezza del rispetto delle regole. Insomma, crediamo che la famiglia debba riprendersi il suo ruolo educativo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.