Missione doppia: riconquistare Marassi contro l'Udinese e sopire i primi venti di contestazione tra i tifosi. Il Genoa non vince in casa dal 10 novembre quando Milanetto piegò la resistenza del Bologna nel secondo tempo.
Da allora al Ferraris due sconfitte e un pareggio senza segnare nemmeno un gol. Cè fermento nella tifoseria delusa dai risultati della squadra e allarmata dai movimenti di Preziosi che, dopo la cessione di Ranocchia all'Inter e l'acquisto di quattro giocatori malconci, potrebbe vendere anche Sculli e Criscito. L'attaccante oggi giocherà la sua ultima partita con la maglia rossoblù prima di andare alla Lazio, mentre sul terzino cè il pressing del Milan. Si dovrebbe parlare della partita ed è quello che Ballardini tenta di fare: «Giocheremo contro un avversario in salute, bravo a chiudersi e a ripartire. Non cerchiamo alibi per i giocatori che potrebbero esserci e non ci sono. Restiamo concentrati sulla gara. Vogliamo regalare una grande soddisfazione ai nostri tifosi». Il tecnico si chiude a riccio quando gli si parla di mercato. «Più in là della partita con l'Udinese non vado. Per ora abbiamo dato via giocatori importanti e acquistato giovani interessanti, ma non utilizzabili. Sculli? È ancora qui. Ha più minuti nelle gambe rispetto a Palacio. Mi è difficile valutare Boselli per i pochi spezzoni che ho visto». Ma il suo debutto è lontano: «I tempi di recupero non sono così brevi, dovrà stare fermo 15 giorni e fare tutta la preparazione», sottolinea Ballardini.
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