Per l'onore e per l'Europa. Quattro mesi e venti giorni dopo la più umiliante sconfitta dell'era Gasperini, il Genoa ha finalmente l'occasione di vendicare il pokerissimo subito dall'Inter a Marassi. Certo, non può essere una rivincita fine a se stessa. «Il passo falso col Bologna ha rallentato la nostra rincorsa - ammette Gasp - Ora proviamo a recuperare, giocando una grande partita a Milano». Contro un amico che all'andata non c'era: Milito. L'altro ex, Thiago Motta, non è stato convocato per un risentimento alla coscia. Contro il fantasma di Mourinho (ancora squalificato) che non perde in casa da 130 partite. Contro la capolista imbattuta a San Siro: 10 vittorie e 3 pari. Contro la cabala: Inter e Genoa si affrontarono esattamente un anno fa. Finì 2-0 per l'Inter, ma si giocava al Ferraris. Contro il fantasma di Tagliavento che l'ultima volta lasciò i padroni di casa in nove, scatenando roventi polemiche.
Insomma, Grifo contro tutti e contro il fantasma di Totti. Roma e Milan soffiano sul collo dell'Inter, l'unica big che Gasperson non ha mai battuto. Capito? Serve un'impresa. «Sarà difficile, ma tenteremo il colpaccio», azzarda Preziosi. Contro la squadra che ha fatto più gol e ne ha presi di meno, ci vorrebbe un amico: Suazo, ex col dente avvelenato perché Mou non lo faceva mai giocare. A San Siro, dove è prevista la neve e ieri sono stati sistemati i teloni, l'honduregno guiderà l'attacco. Out Dainelli, per Amelia si deciderà all'ultimo, convocato Frison. Sulla Freccia rossoblù hanno trovato posto Kharja, Palladino e, a sorpresa, anche Juric. Probabile il ricorso al 4-3-3 con Sokratis, Moretti, Bocchetti, Criscito, Rossi, Milanetto, Zapater, Sculli, Suazo, Palacio (o Mesto).
Colpaccio della Primavera a Firenze (3-0).
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