Ai mercati internazionali preferiamo i mercati rionali

(...) un eccesso di reazione. Ma occorre trovarsi lì in mezzo, probabilmente, per poter giudicare con serenità.
Insomma, carissimo Enrico, le tue idee e i tuoi valori erano i miei e continuano a rimanere i miei. Lo erano quando militavi nel centrodestra - nella lista Biasotti prima e in Liguria Moderata poi, quindi non puoi venire in alcun modo nemmeno accusato di aver tradito il Pdl, visto che non sei mai stato un suo esponente - e lo eri ora che hai scelto legittimamente, pur non candidandoti, di appoggiare da elettore la lista di Mario Monti.
Però, proprio qui, a mio parere, sta il punto: sei proprio certo che Monti sia l'uomo ideale per portare avanti tutto questo? Perchè vedi, caro Enrico, ogni volta che vedo Monti mi pare che si rivolga troppo ai mercati finanziari, ma troppo poco ai mercati rionali. E la signora Pina e il signor Giobatta tutti i giorni fanno la spesa al mercato rionale, non a quello finanziario globale. E sentire parlare di «aiuti alle famiglie» o di altre belle cose da chi, fino ad ora, anche non per colpa sua, ci mancherebbe, ha dato l'impressione di essere più a suo agio a Bruxelles che a piazza Palermo, a me un certo effetto continua a farlo.
Così come mi ha fatto impressione, l'altra sera, vedere Monti ospite di Daria Bignardi alle Invasioni barbariche. Certamente è stato il Monti più decontestualizzato di sempre dal montismo, con battute, battutine e simpatia ostentatissima, ma non sempre naturalissima. Con tanto di bevuta di birra finale, come da tradizione della trasmissione. Domande: almeno un cantante del festival di Sanremo; non lo sapeva. La squadra di calcio prima in classifica; non la sapeva. Un parere su Cinquanta sfumature di grigio, best seller della collezione primavera estate; pensava che si trattasse di un commento sul fumo di Londra; il preferito fra Bastianich, Barbieri e Cracco, i tre chef di Masterchef, trasmissione di culto di cui parla tutta Italia e che è la più interattiva sui social network; non sapeva cosa fosse... E si potrebbe continuare, non ne ha azzeccata praticamente nessuna. Così come non è parso un fulmine di guerra quando la Bignardi gli ha chiesto di cimentarsi con un tweet.
Insomma, caro Cimaschi, parlare di Monti come persona normale per dare voce a «quella gente che quotidianamente si alza al mattino presto per andare a lavorare, per accudire i figli o un parente in difficoltà», è forse un eccesso di bontà da parte tua.
Soprattutto, non riesco a capire l'innamoramento per il Monti odierno. Vedi, anche io - che pure ero molto critico all'inizio per il vulnus alla democrazia che aveva portato alla nascita del governo del Prof, nonostante la grandissima maggioranza parlamentare - man mano, ho riconosciuto alcuni meriti a Monti, a partire dalla rinnovata immagine internazionale dell'Italia. Ma, proprio perchè cerco di essere sempre intellettualmente onesto, ti dico anche che penso che Monti abbia perso l'occasione della vita quando ha avuto la possibilità di essere lui, liberale di formazione e nominato commissario europeo dal primo governo Berlusconi, il candidato premier del centrodestra.
In quel momento, si era creata la possibilità - magica - del passaggio da un Monti tecnico a un Monti politico, alleato con il Cav che fu il primo a dargli un ruolo. Invece, l'assurda pretesa di un Pdl «deberlusconizzato» (cioè un «non Pdl») e, soprattutto, l'alleanza con Fini e Casini hanno fatto naufragare questo sogno. Che, ti dico francamente, avrebbe avuto ancora un qualche senso con la sola lista «Scelta civica con Monti per l'Italia» completamente sganciata dai partiti. Ma che crolla miseramente insieme a Udc e Fli che tutto sono fuorchè «nuova politica», fuorchè «noi» contrapposti a «loro», dove «noi» dovrebbero essere i buoni per autodefinizione.
Certamente, permettimi una notazione personale. La tua storia personale, la scelta di essere stato uno dei pochissimi presidenti di Municipio a dimezzarsi lo stipendio per poter continuare la tua professione e, soprattutto, quella di preferire andare a casa sfiduciato piuttosto che fare un ribaltone politico nel territorio che tu guidavi, quello del centro del centro di Genova - vicoli, quadrilatero, Castelletto, Carignano, Molo, Portoria, Prè, Lagaccio, Oregina, Righi - testimonia a tuo favore. La tua scelta non ha alcunchè di opportunistico.
Eppure, credimi, tutte le cose buone e giuste che tu solleciti, penso tu possa trovarle nel Pdl e nei suoi alleati, piuttosto che nel «centrino».

E, anche a livello personale, uomini come Sandro Biasotti capolista alla Camera e Roberto Cassinelli su cui si gioca la vera partita di queste elezioni al Senato, penso che possano raccogliere le tue istanze.
L'affetto e l'amicizia non sono in discussione. Su questi Monti non può mettere alcuna tassa, tuo

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