Alluvione, nella lista degli avari Roppo, Spalla e Pittaluga

Alluvione, nella lista degli avari Roppo, Spalla e Pittaluga

(...) mettessero mano al loro portafogli, dando così un contributo concreto, reale e tangibile alle vittime del nubifragio. Il presidente del consiglio regionale accolse la sfida, tassò i suoi di mille euro a testa, e inviò una lettera anche agli ex politici di via Fieschi invitandoli a versare il 10 per cento sul netto del loro vitalizio per gli alluvionati. Ed ecco i risultati. Su 128 ex aventi diritto alla pensione, che in molti casi si somma ad altre pensioni derivanti dal proprio lavoro o da precedenti mandati elettorali in Parlamento, e parliamo di stipendi che spesso viaggiano a sei cifre, ovviamente c’è anche chi ha versato subito la propria quota con una trattenuta sull’assegno di dicembre o di gennaio.
Però, in 48 hanno pensato che non era il caso di metterci nemmeno un euro e hanno lasciato cadere nel vuoto l’invito del presidente del consiglio regionale. Quarantotto su 128, non sono pochi: vuol dire più di uno su tre. A loro discapito, vale come sempre il discorso che possono aver già fatto per proprio conto beneficenza per l’alluvione, che si siano serviti di altre raccolte di fondi e che l’abbiano fatto mentre noi stiamo ancora scrivendo, oppure che sia il primo impegno di questa mattina.
Quindi, la terza e ultima puntata. Partiamo dalla lettera N. Giovanni Novi (omonimo dell’ex numero uno del Porto), poi Maria Antonietta Pasini, Maria Cristina Perazzo. E Giovanni Battista Pittaluga, professore ordinario di economia politica, alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Genova, ex assessore al Bilancio della Regione Liguria, dal 2000 al 2002 e dal 2005 al 2010. Lo stesso, come riporta un articolo di Repubblica del 28 febbraio 2012, che una sentenza della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha condannato, insieme al dirigente Giuseppe Profiti, al pagamento di 30 mila euro, «in quanto responsabili di una spesa gonfiata sostenuta dalla Regione» che avrebbe pagato due volte per avere lo stesso progetto. Un caso ben remunerato di «copia e incolla», lo definisce il quotidiano romano. Ma al di là dell’evoluzione che avranno nel tempo le vicende giudiziarie di Pittaluga, resta il dato certo - questo sì - che il professore non si è sentito di decurtare una tantum del 10 per cento sul netto, il proprio vitalizio. Stessa cosa vale per il neo-vicecoordinatore metropolitano del Pdl, Gianni Plinio, anche lui una lunga carriera in Regione come vicepresidente di giunta e presidente del consiglio, poi l’incarico come responsabile della sicurezza per il Popolo della Libertà e infine la nuova investitura da vicecoordinatore. Contributo per gli alluvionati: zero.
Maria Mariella Ratti, Bruno Ravera, padre fondatore della Lega Nord Liguria e nel settembre del 1989, insieme a Giacomo Accame di Pietra Ligure e Giovanni Pietro Genta, il candidato leghista alle ultime elezioni comunali di Savona, dell’«Union Ligure». Vincenzo Roppo, e qui vale la pena di soffermarsi sul curriculum per capire il calibro della persona. Avvocato, classe 1947, ordinario di Diritto civile all’Università di Genova, prorettore dell’Ateneo, dal 1980 al 1985 Roppo è stato consigliere regionale della Liguria e dal 1986 al 1993 amministratore della Rai. È presidente del Comitato di consulenza e garanzia per le privatizzazioni delle aziende del Comune di Roma, amministratore di Cinecittà Holding e di Banca Carige (dove siede nel Comitato esecutivo). È stato chiamato a far parte del Board of Editors di una nuova rivista di diritto europeo dei contratti: «European Review of Contract Law». Nominato, con decreto del Presidente del Consiglio in data 25 ottobre 2006, Commissario Straordinario dell’Agenzia Spaziale Italiana. Lui, l’avvocato Roppo è quello che ha fatto vincere alla Cir di Carlo De Benedetti la causa contro la Fininvest di Silvio Berlusconi, condannata a pagare 560 milioni di euro. Fate voi i conti su quanti zeri possa aver avuto la sua parcella. Autore di numerosi libri, se Roberta Pinotti sua protetta non avesse preso una sberla alle primarie del Pd, sarebbe sceso in campo per coordinare la campagna elettorale della senatrice contro Marta Vincenzi. Ma i risultati delle elezioni di partito sono andati diversamente, le due lady democrat sono state messe del tutto fuori gioco, quindi al momento non c’è bisogno del contributo del giurista. Contributo di cui invece le vittime dell’alluvione avrebbero avuto bisogno, eccome. Ma che il legale ha deciso di non versare, almeno non accentando l’invito della Regione.
L’elenco continua: Carlo Ruggeri, ex sindaco di Savona ed ex assessore regionale all’urbanistica, e Renato Scosceria, ex An. Nessuno di loro ha pensato di aderire alla proposta di Rosario Monteleone. Facciamo un’eccezione e tra la lista degli avari, mettiamoci un generoso: Gaetano Scullino. Vi ricordate: l’ex sindaco di Ventimiglia, dove la giunta è stata sciolta per infiltrazioni della criminalità organizzata. Ecco, lui il 10 per cento del suo vitalizio l’ha versato. Giovanni Spalla, professore, architetto e urbanista, responsabile scientifico, all’interno del Dicat, il Dipartimento di Ingegneria delle Costruzioni, dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Genova di progetti europei e cooperazione. Il padre di palazzo Ducale rinnovato, simbolo della rinascita di Genova. Contributo per gli alluvionati: zero.


Ultimo: Moreno Veschi, segretario provinciale del Pd alla Spezia. Dopo il nubifragio che travolse le Cinque Terre, lanciò insieme al suo partito una sottoscrizione nazionale a supporto delle popolazioni colpite dagli eventi meteo.
Per Genova invece, non ha ancora messo un euro.

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