Attico con vista sulla storia: il Genoa sbarca al Porto Antico

Uno sbocco al mare. Un percorso naturale per far partire il futuro dal passato. Il Genoa cambia casa, o meglio rinnova la soffitta dei ricordi, trasformandola in uno splendido attico con vista sulla storia. Da giugno il museo del club più antico d'Italia sbarcherà al Porto Antico, in un sito che già dal nome trasuda genovesità. Palazzina San Gio Batta sarà il nuovo luogo del cuore scelto dalla società rossoblù per il suo popolo.
Il progetto è in dirittura d'arrivo, tanto che domenica il «vecchio» museo di Villetta Di Negro, che continuerà comunque a vantare l'ennesimo primato di essere stato il primo in Italia a raccogliere i cimeli di una società di calcio, chiuderà i battenti. «E sarà festa anche in quel caso - spiega Giorgio Guerello, presidente del consiglio comunale e membro del consiglio di reggenza della Fondazione Genoa che si trasferirà al Porto Antico -. Perché nell'ultimo giorno di apertura gratuita di quella sede ci sarà un regalo ai primi 12 visitatori, uno per ogni decennio di vita della società. Poi sarà inevitabile la sospensione dell'attività per consentire il trasferimento di ogni cosa al Porto Antico».
Una scelta strategica, quella di lasciare una struttura accogliente ma difficilmente raggiungibile e poco visibile, che cambia anche gli obiettivi del Genoa. «Non sarà solo una sede dedicata al popolo rossoblù - sottolinea Daniele Bruzzone, responsabile marketing della società che ha iniziato le celebrazioni per i 120 anni della sua storia -. Sarà rivolta a tutta Genova e non solo. Alla città offrirà qualcosa da mettere a disposizione dei turisti, per primi i crocieristi. Al Porto Antico, a duecento metri dall'Acquario, nel cuore della città sarà un'occasione per tutti per tuffarsi nella storia del Genoa, cioè nella storia del calcio italiano». Concetto ribadito anche da Gianni Blondet, vicepresidente rossoblù e reggente della Fondazione, che evidenzia come il porto e il calcio siano due punti qualificanti della città, del suo sviluppo.
Le parole dei protagonisti intanto vengono lentamente sorpassate dalle immagini che scorrono sullo schermo per mostrare i segreti della nuova Palazzina Gio Batta. La nuova «casa Genoa» sarà un laboratorio in continua evoluzione. Perché ospiterà il Genoa Store, il negozio ufficiale della società, con circa 80 metri quadrati interamente destinati ai clienti all'inizio e alla fine della percorso di visita. E perché in una porzione del piano alto lascerà spazio alla sal multimediale, che potrà essere messa a disposizione dei privati, delle aziende che vorranno unire il loro brand a quello storico del Grifone, dei singoli cittadini che vorranno organizzare incontri e feste in un'atmosfera tutt'altro che banale. «Ci saranno sorprese - assicura Daniele Bruzzone -. La tecnologia sarà davvero all'avanguardia, perché la storia e il futuro sono parti inscindibili del nostro obiettivo».
Già, la storia. Oltre alla biglietteria, che avrà un accesso riservato per evitare sovrapposizioni di code, la sala trofei e quella per le mostre temporanee, uno spazio fondamentale lo avrà il museo. Centrale sì, accessibile pure, accattivante senz'altro. Ma anche inevitabilmente di dimensioni più contenute rispetto a quelle di Villetta Di Negro. Ma la soluzione è già pronta.

Il museo, a parte alcune aree fisse, sarà sempre aggiornato, con un turn over di materiale a disposizione dei visitatori, con spazi rinnovati ed esposizioni tematiche ogni volta diverse. Non un museo scontato, di quelli che dopo la prima visita non trasmettono emozioni. Il Genoa trasforma il passato nel futuro. Anzi sceglie proprio un nuovo linguaggio, tutto coniugato al futuro storico.

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