Ballardini: «Per salvarci pretendo gioco e difesa»

(...) che il tecnico romagnolo ribadisce più volte nel giorno della sua presentazione. «Non ho un grande vocabolario e ci tengo a sottolineare che per me sono fondamentali la squadra e il gioco - afferma a Villa Rostan -. Non si può fare a meno di questi due elementi. Il nostro ruolo sarà questo. Per salvarsi pretenderò un buon gioco e una buona fase difensiva». Sorriso appena accennato, barba incolta Davide Ballardini sembra quello che ha lasciato la panchina nell'estate 2011 quando Preziosi dopo averlo chiamato per subentrare a Gasperini gli diede il ben servito a fine stagione con due derby vinti e un onorevole decimo posto perché «non lo convinceva fino in fondo».
«Ci poteva stare una scelta diversa, oggi questa chiamata non la trovo così bizzarra» commenta lui quando gli viene fatto notare il passato. «Io qua ho solo ricordi belli dalla gente ai risultati, dalla squadra al gruppo di lavoro - sottolinea -. Ci sono state anche delle difficoltà che diventano anche piacevoli se poi si superano. Ma ora quello che ho fatto in passato non conta, conta da qui in avanti». Forse, però, è proprio grazie a quel passato concreto che si ritrova a sedere sulla panchina rossoblù per quella che qualcuno ha definito una missione impossibile. «Non so se lo è - replica lui sereno -. Questo magari tra un po' di giorni potrò dirlo meglio». Finora col gruppo poche parole e subito tutti al lavoro per la ripresa in vista dell'anticipo di sabato sera a Torino. «L'ho visti dieci minuti, non ho parlato molto per non appesantire le teste dei giocatori - ha raccontato Ballardini -. I primi a soffrire sono proprio loro e quindi bisogna ora essere bravi ad ascoltare ed osservare. Poi ci sarà il giusto intervento. Se il Genoa ha 17 punti è perché in questo momento merita questo punteggio. Quindi il gruppo dovrà fare qualcosa in più nel suo complesso».
Ed ecco quindi ancora affermarsi il Ballardini pensiero, di un romagnolo atipico sorridente ma anche pacato. «Ho visto il Genoa in tv e mi viene da dire che per ottenere dei risultati devi avere dei giocatori capaci, ma se non sei solido e non giochi, non ottieni risultati. Se i giocatori non fanno squadra i giocatori bravi giocano fino ad un certo punto» annuncia da comandante della nave lanciando un messaggio ai suoi marinai. E ancora: «Il Genoa per me deve pensare a sabato alla partita contro la squadra più forte del campionato, il resto non conta» .
Conta però poter contare su giocatori affidabili. E allora ecco qualche nome. «Fondamentali - afferma ancora - sono quelli che hanno più vissuto come Marco Rossi, Moretti, Antonelli, Kucka. Dopo mi viene in mente anche lo stesso Frey, Ci sono dei leader potenziali. E poi per me sarà il lavoro, il buon senso il rapporto che si dovrà creare tra di loro e tra di loro e noi». Ecco ancora il concetto di squadra esteso allo staff tecnico che già conosce alcuni dei rossoblù in rosa. «Una rosa completa - conferma Ballardini - e di mercato con il presidente non si è affatto parlato». Ci sono giocatori appena arrivati come Floro Flores e Matuzalem che il nuovo tecnico conosce per averli già avuti in rossoblù e alla Lazio. Punta anche su di loro e sul loro recupero, ma più di tutto sul gruppo e sul gioco. Annuncia che almeno due allenamenti si faranno a porte aperte «come sempre fatto».

Dunque ora viene il bello della sua sfida rossoblù che ha accettato dopo il rifiuto ad una proposta inglese. Si pensa al breve periodo, il suo contratto scadrà a giugno. «Poi si vedrà» dice il direttore sportivo Rino Foschi nel presentarlo. Intanto Seymour è pronto ad accasarsi al Chievo.

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