Il business delle navi al Nord arriva dalla Lanterna

È iniziato tutto con un aereo: all'andata era carico di preti e suore, al ritorno portava un gruppo di turisti un po' lascivi e un po' curiosi alla scoperta delle notti proibite di Copenaghen. Così, tra il sacro e il profano, con un po' di fortuna e tanto fiuto per gli affari, è iniziato il percorso che ha portato la genovese Giver Viaggi a diventare il tour operator italiano di riferimento per le vacanze nel Nord del mondo. Scandinavia, Islanda, Russia, Canada: tutti quelli che hanno voglia di freddo, per andare sul sicuro ormai si rivolgono all'azienda con sede in via Maragliano, pieno centro di Genova. Erano i primi anni Settanta. Il tour operator di via Maragliano, che oggi dà lavoro a 47 dipendenti soltanto nella sede centrale, ma che nella preistoria del mercato del turismo assomigliava ancora per certi aspetti ad un'odierna agenzia, si era ritrovato ad organizzare un volo charter per Genova a beneficio di un gruppo di religiosi danesi interessati ad intraprendere un pellegrinaggio in Italia. Rimandare indietro l'aereo coi sedili vuoti sarebbe stato antieconomico, per cui Giver fece di necessità virtù offrendo al pubblico un weekend a Copenaghen, puntando sia sulle bellezze paesaggistiche e culturali della capitale, sia sulla sua fama di città molto libertina. Successo straordinario - non si sa per merito di quale dei due aspetti - ed ecco iniziare, un po' per volta, la conquista del Nord.
I principali cataloghi di Giver, molto curati («preferiamo investire nella loro realizzazione e nella nostra rete di promotori, piuttosto che nella pubblicità tradizionale», spiega il responsabile del marketing Andrea Carraro), sono pieni di ghiacci e castelli, di battelli e prati verdi. Non che manchino offerte di diversa latitudine, ma il Grande Nord è proprio un fiore all'occhiello per Giver, tanto da registrare addirittura la locuzione come marchio commerciale. «Il nostro successo - sottolinea l'amministratore delegato, Giorgio Lombardo - è dovuto alla conoscenza dei luoghi in cui organizziamo i viaggi. In caso di problemi e contrattempi, come un pullman che si guasta, abbiamo la possibilità di intervenire direttamente: facciamo sempre una telefonata in meno rispetto alle altre agenzie, perché con la rete che abbiamo sul posto non abbiamo bisogno di intermediari. Si può dire che conosciamo la Scandinavia palmo a palmo». In questa «colonizzazione» turistica delle terre nordiche ha avuto un grande peso Kjell Muren, storico deus ex machina della Giver oggi in pensione. Un personaggio tutto particolare: di nobile famiglia svedese, poliglotta, negli anni Ottanta era tour leader nel Mediterraneo per un'agenzia del proprio Paese. Con la crisi del Libano dell'83, il Mare Nostrum diventò d'improvviso indesiderabile per i turisti del nord. Ritrovatosi senza lavoro, Muren si presentò a Giver con il proprio curriculum: un segno del destino, che convinse l'azienda genovese a puntare ancora di più sui tour scandinavi. Di questo svedese si parla ancora con ammirazione, negli uffici di via Maragliano: c'è anche la sua mano dietro il boom definitivo dell'agenzia, che nei primi anni Novanta si è finalmente imposta come regina del nord. A Svezia, Finlandia, Islanda e Norvegia (ultima invenzione: una crociera sul «postale dei Fiordi», una nave che tocca tutti e 36 i porti della costa, da Bergen a Kirkenes) si è aggiunto il Canada, come completamento naturale dell'offerta.
Diverso il discorso per le crociere. Giver, dopo avere esordito nel 1949 come agenzia rivolta essenzialmente agli emigranti genovesi e ai loro discendenti, le ha organizzate per decenni. Altri tempi: l'Urss noleggiava navi con equipaggio, l'agenzia ci metteva organizzazione e intrattenimento a bordo. Cose di qualità: i passeggeri potevano assistere ogni sera alle esibizioni di cantanti come Umberto Bindi e di comici come Piero Chiambretti. Poi, con la trasformazione del mercato delle crociere di mare, nel 1998 Giver ha deciso di puntare su quelle fluviali: Danubio, Reno, grandi fiumi russi. Una città al giorno, per scoprire luoghi immeritatamente poco frequentati. Per Carraro si tratta di «un turismo alternativo al “mordi e fuggi” dei weekend nelle capitali con volo low cost».

Proposte che vanno in parallelo con i grandi eventi sportivi, in cui Giver è stata coinvolta negli ultimi anni: l'azienda di via Maragliano ha infatti curato gli spostamenti sia della squadra che dei tifosi in occasione dell'avventura del Genoa in Europa League, nel 2009.

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