Cene a tartufi e champagne con le tangenti degli Erzelli

(...) che si occupa della realizzazione del polo di alta tecnologia. Secondo l'accusa, i tre professionisti, dirigenti di Aurora Costruzioni, titolare dei lavori al polo, si facevano pagare «mazzette» per avere gli appalti. Tangenti sarebbero state chieste anche per pagare le ditte ad ogni stato di avanzamento lavori. Il giro d'affari si aggira almeno intorno a 1 milione e 300mila euro, ma la Procura non esclude che si venga a scoprire qualcosa di più anche in termini di «dazioni di denaro percepite indebitamente». Secondo quanto ricostruito, intanto, dai militari del nucleo investigativo dei carabinieri di Genova, i tre avevano anche costituito allo scopo una società-fantasma, affidata a un imprenditore il quale partecipava e si aggiudicava la costruzione delle opere.
Le misure cautelari sono state emesse per Enrico Casaretti, 42 anni, di Parma, direttore tecnico di Aurora Costruzioni, Giuseppe Luperto, 48 anni, di Lecce, ma residente a Como, che aveva il ruolo di responsabile della manutenzione degli impianti (sono i due in carcere), Carlo Azzariti Fumaroli, 40 anni, di Napoli, responsabile delle opere di urbanizzazione, e Roberto Accinelli, 39 anni, imprenditore di Varazze, amministratore unico di Ilca Srl. Il denaro veniva veicolato attraverso l'emissione di fatture per lavori mai eseguiti proprio dalla Ilca, oppure gonfiando le fatture per materiali e servizi. Nel complesso il titolare dell'inchiesta, il pm Lari, ha indagato 25 persone, fra cui le quattro da ieri agli arresti.
Singolari alcune circostanze che riguardano gli inquisiti e sono emerse dalle indagini: durante le perquisizioni nelle abitazioni dei soggetti indagati, i carabinieri hanno trovato denaro e materiale definito «molto interessante». Nella casa di Como in cui risiede Luperto, ad esempio, i militari hanno trovato banconote messe sottovuoto e nascoste nel frigorifero: 130mila euro in tutto. Nell'abitazione di Parma di Enrico Casaretti, invece, i militari dell'Arma agli ordini del maggiore Oreste Gargano hanno rinvenuto 25mila euro nascosti in una colonnina del lavandino del bagno. Nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Nadia Magrini su richiesta del procuratore capo e del pm, c'è anche l'episodio di una cena a base di champagne e tartufi in un noto ristorante nel Basso Piemonte per una spesa di circa 1000 euro fatta pagare direttamente, e senza darne neppure informazione preventiva, ad uno degli imprenditori vittime dell'estorsione.
Nell'ambito dell'indagine è emerso, inoltre, che i tre professionisti dell'Aurora Costruzioni - dichiara ancora Di Lecce - erano «arroganti, si sentivano al sicuro» e avvezzi a questo «sistema distorto che risulterebbe diffuso in altre parti d'Italia. Questa operazione - aggiunge il procuratore capo - ha evidenziato, infatti, un vera e propria anomalia estesa di guadagno di tipo parassitario».

Di Lecce, insieme al tenente colonnello Francesco Pecoraro, comandante del reparto operativo dell'Arma che ha condotto le indagini, insiste anche sul fatto che i quattro fossero «particolarmente spregiudicati» e avessero creato ad hoc alcune società per «insegnare» agli imprenditori il metodo migliore per far uscire il denaro per pagare le tangenti. Una di queste aziende era appunto la Ilca di Accinelli, a tutti gli effetti riconducibile ai tre ingegneri, che partecipava attivamente ai lavori di costruzione godendo di trattamenti di favore.

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