La cultura popolare il vero antidoto per i nasini all'insù

La cultura popolare il vero antidoto per i nasini all'insù

(...) Soprattutto, fregandosene dei risultati al botteghino.
Eppure, funziona proprio così. E tutto parte proprio da Ambra, sempre più solare e consapevole della propria bravura, qualche settimana fa al teatro Modena di Sampierdarena, nell'ambito del cartellone di due che non hanno mai abdicato all'abbinamento fra qualità e quantità: Pina Rando e Giorgio Gallione. Risultato: due esauriti per un testo scritto da Massimiliano Bruno, regista di culto della commedia all'italiana di scuola romana.
Poi, per l'appunto, la regina del giallo. In scena in questi giorni, con la compagnia «Attori e tecnici», che ha il suo quartier generale in piazza Santa Maria Liberatrice, a Trastevere, dove ha sede il teatro Vittoria, di cui Sergio Maifredi è padre e levatrice. E che, però, nonostante sia una roba assolutamente radicata nel cuore del cuore di Roma, ha conquistato i genovesi, dopo che Maifredi l'ha esportato. Tanto che Carlo Repetti l'ha voluto per la stagione del teatro Stabile e, in scena fino a oggi pomeriggio alla Corte, sta facendo il tutto esaurito ogni sera.
Stessa storia per Aldo, Giovanni e Giacomo, in scena al Politeama Genovese fino a stasera. Magari, i critici con il nasino all'insù non sono entusiasti e magari non tutti gli spettatori tornano a casa pensando di aver assistito al capolavoro della vita. Però. Però, la cosa sta funzionando talmente bene da aver convinto il Politeama ad aggiungere altre due repliche, peraltro subito tutte esaurite anch'esse, e da aver fatto apparire sui portoni del teatro di via Palestro i cartelli che informano della vendita dei «posti in piedi», che mancavano da parecchio tempo dai teatri genovesi. E vedere il sorriso di Savina Scerni felice per i continui esauriti riconcilia con il teatro senza contributi pubblici o quasi, tranne un piccolissimo patrocinio del Comune sulle affissioni. Così come vedere in sala ragazzi e sentire gente che si scompisciava dal ridere, esclude ogni dibattito sulla «vena artistica esaurita». Quando fai il pieno e fai ridere, al di là delle differenze di gusto e dell'esame del sangue a ogni singola risata, hai vinto tu.
E poi c'è un altro esaurito che è un grandissimo merito del sovrintendente del Carlo Felice Giovanni Pacor, uno che - pur nascendo musicista doc, in particolare violinista - ha capito l'importanza di puntare anche al pubblico popolare, senza lasciarsi andare all'intellettualismo fine a se stesso. Perché la bravura e la forza di Pacor è stata proprio questa: capire che, senza pubblico, non c'è teatro e non c'è teatro dell'Opera. E tutto, dai contributi agli sponsor, è proprio commisurato all'esistenza degli spettatori.
In questo quadro, il Carlo Felice ha puntato giustamente sulla programmazione popolare, capendo che è meglio fare due volte la Traviata che lasciarsi andare alla musica dodecafonica. E - sfidando i puristi che vorrebbero lirica e nient'altro che lirica, con qualche concessione alla sinfonica, ma nulla più - ha giustamente aperto le porte ad altri generi. Basti pensare allo spettacolo di Gigi Proietti, prodotto proprio dal teatro, che andrà in scena il 17 febbraio. O l'ottima idea di ospitare le prove, la prima mondiale e di andare in giro con l'opera di Giovanni Allevi. Che a molti non piace, ma che fa i pienoni. Ma, ancor più, il vero capolavoro programmatico di Pacor è stata la scelta di far diventare il palcoscenico pista di ghiaccio per il Lago dei cigni nella versione del Balletto sul ghiaccio di San Pietroburgo. I ballerini - che sono 31, fra cui due campioni olimpionici - si muovono sulle lame anziché sulle punte, sul palco ghiacciato spesso sette centimetri, che pesa sei tonnellate ed è grande dodici metri per tredici. Il risultato di tutti questi numeri sono quattro repliche da tutto esaurito (venerdì, ieri, domani e martedì).

E la straordinaria richiesta per tutte le recite ha contagiato anche la platea virtuale e la diretta streaming che permette di assistere alle opere anche via computer. Le prenotazioni sono arrivate da tutto il mondo e la sala telematica è stata appositamente ampliata. Capito cosa c'entrano Aldo, Giovanni e Giacomo, Ambra, Agatha Christie e Tchaikovskij, comunque si scriva?

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