Nell'ultima puntata dell'inchiesta sull'azienda Bocchiotti - in estrema sintesi un gruppo industriale genovese che due anni fa ha delocalizzato parte della produzione e degli uffici in Svizzera per poi oggi compiere il viaggio inverso - ci siamo incentrati sul riscontro avuto in Svizzera riguardo questi repentini trasferimenti di sede. Il gruppo Bocchiotti nel 2010 inaugura il nuovo stabilimento della società Iboco SA a Stabio, nella piana di Gaggiolo, Canton Ticino, a soli 6 km dal confine italiano. Nello stabilimento viene assunto nuovo personale, inizialmente per sostituire i 35 genovesi degli uffici di back-office smantellati a Sturla e, successivamente anche per la mano d'opera in seguito all'apertura della produzione di tubi. L'arrivo in Svizzera viene presentato in pompa magna al comune ticinese, con la promessa - degna della miglior campagna elettorale - di cento nuovi posti di lavoro. Su questi primi punti c'è già qualcosa che non torna. In primo luogo i posti di lavoro. Come hanno assicurato dalla Montalbano Immobiliare SA, la società (con sede a Gaggio, vicino a Lugano) che ha affittato gli spazi di Stabio alla Bocchiotti, nello stabilimento non è stato assunto nessun abitante svizzero, né di nascita, né di residenza, ma solo dei frontalieri che quindi non hanno portato alcun contribuito al comune ticinese. Altro particolare è il numero, dei cento posti promessi, non si è mai superata la soglia degli ottanta, novanta al massimo.
È voce più recente, invece, l'intenzione della società genovese di delocalizzare nuovamente il lavoro dalla Svizzera alla Liguria, a soli due anni dal trasferimento. I rumor hanno trovato conferma sempre dalla Montalbano Immobiliare, la quale, due mesi fa, ha ricevuto la richiesta della Bocchiotti di non rinnovare il contratto d'affitto in scadenza a settembre 2013, in seguito alla decisione di tornare a Genova. Di questo trasferimento, però, non ne sanno niente a Stabio visto che il segretario comunale Claudio Currenti ha confermato di non essere mai stato contattato dai vertici dell'azienda. "Non ne so niente - ha dichiarato il segretario comunale -. In questo paese però funziona spesso così, non ci piangiamo addosso perché per un'azienda che va ce n'è subito una che arriva".
Sui motivi che hanno portato la Bocchiotti a ritornare sui suoi passi, abbandonando la scelta Svizzera, qualcuno aveva ipotizzato dei problemi di natura fiscale, dovuti all'inasprimento dei controlli sui frontalieri avvenuto con il governo Monti.
(3 - fine)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.