Figli di operai e docenti, ecco i fan del Cav

Figli di operai e docenti, ecco i fan del Cav

(...), per dire con orgoglio di essere di centrodestra e per mostrare, con altrettante fierezza, i cartelli con la scritta «impresentabili», così come Lucia Annunziata aveva definito tutto il Pdl. Racconta chi c'era che sull'autobus mentre dalla Liguria scendevano verso la capitale, si facevano battutte e commenti. Su Grillo che per la giustizia è un secondo Berlusconi, sul Pd che loro sì son ramificati sul territorio, aiutano gli anziani a compilare i Cud, hanno le bocciofile e il centrodestra dovrebbe organizzarsi così. Mettere un avvocato o un commercialista dietro a una scrivania che diano consigli e trovare un posto dove i giovani si possano riunire. «Loro con l'Arci alle 22 fanno corsi di italiano per gli extracomunitari - si diceva a bordo dei pullman - e così hanno i voti. Berlusconi però dà da mangiare a 4mila persone della Fininvest e con le opere compiute (autostrade) ha dato da mangiare a un quarto dell'Italia. Mentre gli altri, mangiano».
Poi c'era Maria Clotilde Giuliani, professoressa di geografia che ha girato il mondo per non parlare agli allievi di cose non viste, ma che in corteo non c'era mai stata. Le è bastato sentire quella frase dell'Annunziata per prendere il biglietto per Roma e presenziare alla manifestazione del Pdl. Daniele Di Cristina invece, lavora nei Battellieri del Porto della Compagnia Unica. Lui è figlio di un operaio comunista, ma è stato cresciuto ed «educato» dallo zio di centrodestra. Poi i consiglieri regionali del Pdl liguri, Lilli Laura che a Tursi siede tra i banchi della minoranza, e il consigliere municipale Paolo Aimè. Cassinelli, Scajola (Marco), Bagnasco, Scadroglio e molti altri. Giovani, tanti quelli che sono arrivati dalla provincia di Savona e Imperia, tutti in piazza per dare la propria solidarietà a Silvio Berlusconi.
«Torniamo a casa rinfrancati ed entusiasti dell'impegno che Berlusconi vuol mettere in politica - commenta Beppe Costa, ex consigliere comunale del Pdl -. Ha lanciato la sfida ad essere pronti ad una nuova camptagna elettorale, ma questa volta per vincere. La piazza era stracolma, e anche le vie laterali.

C'era gente di tutti i ceti sociali, gente del popolo che condivideva le problematiche perché fortemente preoccupata della situazione italiana». Per chiedere giustizia, libertà e sviluppo per il proprio Paese. Con lo stesso entusiasmo e spirito del '94.

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