In consiglio comunale non se ne può neppure parlare. Al massimo la giunta risponde con una lettera alle richieste dell'opposizione che vuole chiarimenti sul crescente allarme criminalità in città. E non risponde neppure sempre, ma solo quando le pare.
Ne sa qualcosa il capogruppo della Lega, Edoardo Rixi, che dopo tre mesi si è visto recapitare una risposta scritta dall'assessore alla (presunta) legalità, Elena Fiorini, in merito a una richiesta di informazioni sulla sicurezza in Valbisagno, soprattutto a proposito di numerose segnalazioni furti, incendi e atti vandalici. Ma, se possibile, proprio le parole dell'assessore sono state la sorpresa peggiore. Perché colei che dovrebbe occuparsi di sicurezza, legalità e diritti in nome e per conto dell'amministrazione Doria, dice chiaramente che a Genova va bene così, che non ci si può fare nulla e che un po' di delinquenza è da tollerare.
Nessuna esagerazione, ecco le parole testuali dell'assessore Fiorini: «In riferimento all'interrogazione, questa amministrazione è pienamente consapevole per il danno che la microcriminalità arreca molti cittadini (sic!), e come giunta siamo molto sensibili al tema della legalità e della sicurezza urbana, e consapevoli degli elementi di criticità presenti sul territorio - scrive il 7 gennaio scorso -. Purtroppo in una grande città (Genova è il sesto comune italiano) i reati sono pressoché ineliminabili, e le persone hanno il diritto di vivere in un contesto dove si sentano tranquille, ma il compito di prevenzione dei reati, spetta, in generale, alle forze dell'ordine, in primis polizia e carabinieri; la punizione degli stessi, come noto, alla magistratura».
Virgola più, virgola meno, il concetto di fondo è agghiacciante. Il seguito della lettera lo conferma. Perché dopo aver detto che «la cura della città e la convivenza civile sono tra le priorità del Comune», ovviamente azzoppato dai soliti tagli dei soliti governi, l'assessore spiega quali siano i metodi che intende usare contro i criminali: «La nuova giunta si è data l'obiettivo di potenziare il dialogo e la partecipazione con i soggetti presenti sul territorio al fine di confrontarsi e raccogliere suggerimenti e proposte utili».
Ma sì, facciamo un po' di discorsi, parliamo. Un qualche «tavolo» non ce lo vogliamo infilare? Di solito un «tavolo» si apre sempre.
Inevitabile che Rixi respinga al mittente una risposta di tal fatta. «I contenuti della risposta non mi permettono di condividerla - scrive il capogruppo della Lega -. Genova sta subendo da troppo tempo una violenza che va dallo scippo ad azioni criminali: non esiste più un lembo di questa città immune da quotidiani fatti di violenza. È inaccettabile che questa giunta perseveri nel silenzio che diventa assenso all'illegalità e che non consideri urgenti e primari questi problemi che incancreniscono il suo tessuto urbano e sociale».
Lo stesso Rixi aveva firmato altri 4 documenti per affrontare il tema della sicurezza in consiglio comunale.
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