(...) a posto i suoi debiti con le banche si era inventato tutto tirando in ballo il figlio. Tutti truffati e ora danneggiati concretamente e moralmente. Un grande, gigantesco raggiro venuto alla luce con un'indagine del tribunale dei minori che ha presto interessato la procura della repubblica di Genova con l'apertura di un fascicolo da parte del pm Biagio Mazzeo. Sono stati così bloccati i soldi che restavano nella disponibilità dell'uomo, circa 27mila euro. Il padre del piccolo, separato dalla moglie e imprenditore nel ponente genovese, è conosciuto nel mondo della tifoseria e aveva falsificato tutto, persino i documenti dell'operazione chirurgica. E così la tifoseria rossoblù in una conferenza stampa ha voluto denunciare il caso.
«Noi abbiamo agito in assoluta buona fede e umanità perché si stava parlando di un bambino che ci è stato portato in sede da noi con qualche problema respiratorio», ha raccontato Davide Traverso, responsabile dei Figgi du Zena, club rossoblù che aveva sollevato il caso. «Addirittura dopo l'operazione alcuni di noi hanno incontrato nella sua casa il papà con il bimbo nel letto fasciato e circondato dalle medicine - ha aggiunto Traverso -. Siamo arrivati alla follia. Eravamo strasicuri che questa persona lo facesse per il figlio». Al Genoa era stato proposto addirittura un giro di campo per il piccolo Matteo l'ultima giornata di campionato. Sarebbe stata un'ulteriore beffa. «Noi ci ritroviamo adesso quasi a doverci difendere da una cosa allucinante - ha sottolineato sempre Traverso -. La Procura di Genova ci ha fatto i complimenti perché non è in discussione la raccolta, assolutamente trasparente. Siamo stati convocati come parte lesa. I soldi da quell'essere li rivogliamo, non ci interessa come, ma li rivogliamo».
E anche la società Genoa attraverso il suo amministratore delegato Alessandro Zarbano ha fatto sapere di voler intraprendere un'azione legale nei confronti del papà di Matteo. «Le singole persone che hanno versato devono sporgere querela nei confronti della persona che li ha truffati», ha sottolineato l'avvocato Stefano Sambugaro che insieme a Riccardo Lamonaca cura gli interessi dei tifosi truffati. Tra questi anche «Un Cuore Grande Così Onlus» che come persona giuridica è stata la realtà alla quale tutta la tifoseria organizzata rossoblù si è appoggiata per questa raccolta con i versamenti poi girati al papà di Matteo. «Nei versamenti c'è tutto, nome e cognome e quindi restituiremo tutto quello che è stato versato dopo che ci verrà restituito», ha tenuto a precisare Lorenzo Maura, responsabile della Onlus. Ogni sette otto giorni on line veniva aggiornato il bollettino sulle sue condizioni. Ma all'incontro con la stampa, organizzato per denunciare il caso, c'erano proprio tutte le componenti della tifoseria organizzata rossoblù per mostrare la compattezza anche di fronte a fatti come questo. «Quell'essere non si è pentito - ha voluto raccontare Roberto Scotto storica guida della Gradinata Nord - e dieci giorni fa mi ha chiamato prendendomi in giro. Una volta che ha avuto bloccati i conti correnti dalla polizia giudiziaria ha avuto il coraggio di dirmi che i soldi gli erano stati bloccati perché destinati all'estero al che ci siamo attivati per dargli una mano fino a quando la procura ci ha informato della truffa».
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