Miracolo a Staglieno, il cimitero torna a vivere

Miracolo a Staglieno, il cimitero torna a vivere

La pila di bare per la cremazione che erano state accatastate aperte e senza alcuna cura, dietro al portone principale dell’ingresso non ci sono più. Non c’è più quell’orrendo telo blu e verde che le copriva, non ci sono più nemmeno le cartacce di plastica per terra. E lungo la galleria ristrutturata da poco, sono stati tolti i teli dalle botole del piano inferiore. Non ci sono più i lumini di plastica buttati lì neanche quella rete fosse un cestino della spazzatura. E le scale, le scale che erano ridotte ad una gradinata di escrementi di piccioni, polvere e cartacce, ora sono pulite. Così come sono stati buttati via calcinacci, fiori secchi, piastrelle rotte, vasi rotti lasciati tutti a terra.
Il miracolo avviene al cimitero di Staglieno, il più bello d’Europa nel cuore della Val Bisagno, uno dei più importanti, se non «il» più importante d’Italia, dove sono sepolti Giuseppe Mazzini, Nino Bixio, Michele Novaro, Gilberto Govi, Ferruccio Parri, insomma un gioiello. Tanto che fino a qualche anno fa c’erano i pullman fuori carichi di turisti da ogni parte del mondo che venivano qui per visitare questa bellezza eppure abbandonata ad uno stato di degrado di incuria tale da far stringere il cuore. Ma dopo la denuncia riportata sulle pagine del «Giornale» sullo stato di abbandono del camposanto, ecco che i primi risultati sono arrivati. Tutto era nato dalla segnalazione di una nostra lettrice, la signora Milly Ghezzi che a Staglieno ci va una volta alla settimana e che aveva assistito al lento degrado del suo cimitero. Lei «pasionaria» e appassionata della sua città e dei tesori di Genova, aveva iniziato una battaglia per riportare il camposanto al decoro.
Poi l’articolo e il reportage fotografico sul «Giornale», la reazioni dei politici subito dopo, il consigliere regionale del Pdl, Matteo Rosso e i colleghi di partito in Comune, Stefano Balleari, Giuseppe Cecconi e Gianni Bernabò Brea che hanno presentato interrogazioni urgenti nelle rispettive assemblee per sollecitare l’intervento degli enti locali, e a Staglieno compare il furgoncino dell’Amiu con relativo addetto che tolgono la colonna di casse da morto da dietro il portone, puliscono le gallerie e ridanno un decoro al camposanto e restituiscono pace, rispetto e dignità a coloro che vi riposano.
È una bella notizia e una battaglia vinta.

Il nostro augurio è che questo sia soltanto l’inizio di un recupero più ampio e strutturato di tutto il cimitero e che la pulizia a Staglieno diventi la normalità, non l’eccezione. Genova, i genovesi, l’Italia e tutti coloro che sbarcano in questa regione si meritano di vendere lo splendore di un luogo così, tenuto splendidamente.

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