Il partigiano Ballardini scopre che ha un Genoa di destra

Il partigiano Ballardini scopre che ha un Genoa di destra

Due anni e due mesi dopo Davide Ballardini oggi ritorna in rossoblù al Ferraris e c'è una missione in più da compiere: oltre a fare punti con la Lazio c'è da trascinare dalla propria parte il pubblico troppe volte ferito in questa stagione. E il tecnico romagnolo è sicuro: il primo passo lo deve compiere la squadra. «Il segnale dobbiamo darlo noi - sottolinea - dobbiamo far chiaramente capire alla nostra gente che noi ce la mettiamo tutta, nella testa, nel cuore e nelle gambe. Io sono certo che se noi diamo un segnale positivo chi vuol bene al Genoa non si tira indietro». Come non si è tirato indietro il presidente Enrico Preziosi nel cercare di rinforzare una squadra mal costruita l'estate scorsa. Sono arrivati dieci giocatori se si include anche l'argentino Velazquez che la prossima settimana sarà a Genova. Per alcuni di loro è già pronto il debutto.
«Si tratta di giocatori di qualità e di personalità - dichiara Ballardini - Portanova si è allenato tutta la settimana e sta bene, Cassani ha saltato solo un giorno. Ieri si è allenato Rigoni». Le note meno liete riguardano la corsia di sinistra. «Vargas non recupera - aggiunge il tecnico - Probabilmente lo avremo da martedì con la squadra. A sinistra c'è Emiliano (Moretti, ndr). Antonelli e Vargas sono due assenze nello stesso settore». Ecco dunque le indicazioni di una formazione che dovrebbe essere riproposta con il modulo al momento «più congeniale» e cioè il 3-5-2. Sfida dura quella con la Lazio contro una squadra che in difesa è in emergenza, che davanti deve fare a meno di Hernanes, ma che è anche carica per aver conquistato la finale in Coppa Italia battendo la Juve. «È un'altra partita molto importante - sottolinea il mister rossoblù che ha allenato la Lazio per sette mesi dal luglio 2009 al febbraio 2010 - giochiamo contro una squadra che da un paio d'anni è nell'élite del nostro calcio. Squadra di grande esperienza, grande solidità, qualità. Ha giocato martedì e da martedì a domenica ce ne passa. Credo che non cambi nulla per loro».
E arriva la ricetta di Ballardini che, per sua stessa ammissione, è la ricetta della gran parte degli allenatori. «Il Genoa dovrà a parer mio, in casa propria, fare una grande partita - afferma - di intensità nel gioco con i movimenti senza palla, aggressività e pressing quando la palla ce l'avranno gli altri. Lo dico io, lo dicono quelli che ci affrontano, dopo bisogna vederlo in campo». Questa è la differenza tra il dire e il fare ballardiniano.

A centrocampo in attesa di Rigoni appena arrivato, è probabile che il tecnico chieda uno sforzo a Marco Rossi non al meglio per supportare il regista Matuzalem, «uno che è nato per giocare al calcio». All'andata all'Olimpico finì con un successo targato BorrielloGenoa (3-5-2) Frey, Granqvist, Portanova, Manfredini, Cassani, Rossi, Matuzalem, Kucka, Moretti, Borriello, Immobile.

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