Se verrà confermata la tradizione degli ultimi anni, per la Lazio domani non ci sarà scampo. La squadra capitolina ha perso le ultime tre sfide di campionato contro il Genoa (1-2, 3-2, 0-1) e si presenterà a Marassi senza tre titolari: Biava, Dias ed Hernanes convalescente dopo il trauma cranico rimediato con la Juventus. Buon per Ballardini che, invece, potrà contare sui rinforzi del mercato invernale, a partire da Mattia Cassani e Daniele Portanova.
L'ex capitano del Bologna è pronto a debuttare un'altra volta con la maglia del Genoa: «Tredici anni fa ero giovane, facevo il militare. Sono orgoglioso di questo ritorno. Rispetto a quando sono arrivato qua, sono un giocatore diverso, con più esperienza. Non mi sento emozionato. L'emozione per me è un'ambizione: dare il massimo», dichiara Portanova già investito del ruolo di leader della difesa dal tecnico ravennate. «Il singolo può fare poco, se non è sorretto dalla squadra. Vogliamo cercare di vincere per arrivare alla salvezza. - aggiunge l'ex giocatore felsineo che ha scelto d'indossare la maglia numero 90, la stessa che aveva a Bologna -. Sono venuto qua per questo obiettivo, spero che il tempo mi dia ragione. Adesso il Genoa ha un organico importante, dobbiamo dimostrarlo con il carattere, la determinazione, il coraggio».
Portanova a Bologna ha quasi sempre giocato nella difesa a tre. La stessa che Ballardini ha intenzione di proporre contro la Lazio. L'ex capitano del Bologna giocherà al centro della retroguardia con Granqvist a destra e Manfredini a sinistra. A centrocampo un quintetto formato da Cassani, Kucka (convocato insieme a Immobile e Granqvist per le amichevoli del 6 febbraio), Matuzalem, Rossi e Moretti. Davanti la coppia Immobile-Borriello. L'alternativa al 3-5-2 è il 4-4-1-1 con la rinuncia a un attaccante.
L'ultimo arrivato, Rigoni, partirà dalla panchina. Ieri Ballardini lo ha schierato tra le riserve. «Ritrovo il mister con cui avevo instaurato un bel rapporto nei mesi di Pescara, nonostante fosse stata una stagione complicata, costellata da diversi problemi. - racconta l'ex centrocampista clivense -. A livello di compagni rivedo Cassani e Ferronetti. Con il primo avevo giocato alla Juve, con il secondo alla Triestina». Rigoni, pur avendo una lunga carriera alle spalle, è il prototipo del giocatore moderno che dialoga attraverso Internet. Il suo sito www.marcorigoni.it è una miniera di curiosità. «Mi piace viaggiare e sono rimasto molto affascinato da New York, ma se dovessi partire ora andrei in Brasile. Il mio idolo? Zidane che reputo sia un vero signore sia in campo che nella vita. Adoro il tennis e Roger Federer che ho avuto l'onore di conoscere a Dubai».
Intanto è ancora lontana dalla conclusione la vicenda relativa a Julian Alberto Velazquez.
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