Se il calcio genovese parla troppo «foresto»

Se il calcio genovese parla troppo «foresto»

Arrivano gli stranieri più strani, nomi a volte sconosciuti, come l'ultimo polacco in blucerchiato (di cui ci riesce difficile citarne il nome). Il problema degli stranieri, in genere scarsi, è molto importante e segna e condiziona innanzitutto la Nazionale, ma anche le nostre squadre cittadine.
Secondo un'ultima statistica la serie A è giocata più da giocatori stranieri che italiani: esattamente il 50,66 per cento sono scesi in campo giocatori non italiani.
Il Genoa, ad esempio, ha utilizzato nell'ultimo campionato, 22 stranieri con una percentuale del 47,67 per cento di presenze mentre la Samp ha utilizzato 19 stranieri che hanno giocato per il 53,44 per cento rispetto ai compagni italiani. Un vero problema: eppure si continua a ricercare giocatori ormai molto modesti (salvo qualche raro caso, ma allora siamo a livelli economici molto alti, vedi Tevez, Higuain, ecc...), pagandoli anche parecchio, con contratti di quattro, cinque anni, poi rivelatisi dei veri bidoni. Un vero problema: i cosiddetti «soloni» del nostra calcio (compreso Sacchi, responsabile del settore giovanile azzurro) sostengono che i nostri club non usano i giovani e così i disastri tecnici diventano sempre più significativi. Se pensiamo ai vari Poulsen, Anselmo, Zé Eduardo e tanti altri...
Cassano. Sembra che il «sì» di Antonio al Parma (ma sarà davvero definitivo) abbia scatenato una specie di patatrac familiare, in casa del campione. La suocera, e la dolce Carolina speravano finalmente di avere il loro Antonio a casa, finalmente e per sempre. Invece il «no» di Preziosi più che di Antonio ha generato furori familiari. Sembra che, a detta di Carolina, il consorte avrebbe dovuto insistere e magari abbassare ulteriormente il suo ingaggio. Ma forse, Preziosi, capendo anche certe reazioni (a nostro avviso insulse di certa tifoseria contro Cassano) ha preferito stoppare la trattativa.
Paure. Guardate il tabellino dei centrocampisti del Genoa: Tachtsidis, Bertolacci, Cofie, Kucka, Matuzalem, Biondini, forse Migliaccio, Quintero. Non vi sembrano troppi? Riuscirà il nostro...

«eroe» Liverani a creare un vero gruppo di centrocampo perfettamente coeso, integrato, come da anni non succedeva? O ancora una volta la «manciata» di centrocampisti costringerà il tecnico a inventare fantasie tattiche? Speriamo bene...

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