Votano la libertà dei siriani ma negano quella di Sallusti

Solidarietà alla popolazione siriana, vittima di repressioni, ma non ad Alessandro Sallusti. È questo l'incredibile paradosso che si è consumato ieri durante il consiglio comunale a Savona, che dopo Genova e la Regione Liguria, «sbatte la porta in faccia alla libertà di stampa», come ha sottolineato Fausto Benvenuto del Pdl. «Quello che è successo a Sallusti è gravissimo - ha spiegato Livio Bracco, Pdl - questo odg non solo vuole esprimere solidarietà all'ex direttore, ma ribadisce l'importanza di difendere la libertà di stampa e di opinione. È una battaglia di civiltà». «Sallusti se l'è un po' cercata», ha ribattuto la grillina Milena Debenedetti. «Io a quella persona non gliela voglio dare (la solidarietà)», ha rincarato Daniela Pongiglione (Noi per Savona-Verdi). Giovanni Carlevarino, capogruppo Pd, ha ribadito la volontà, per bene tre volte, di non voler esprimere solidarietà a «Sallustio». Insomma: il consiglio, dopo aver detto «sì» ad un odg che esprimeva vicinanza ai siriani, con 12 voti contrari, 5 favorevoli e 2 astenuti, ha bocciato quello pro Sallusti.
È tornato in consiglio anche l'ordine del giorno di Benvenuto, sul riconoscimento della cittadinanza onoraria a Cristoforo Colombo. «Ci sono fonti incontrovertibili che provano l'origine savonese dell'Ammiraglio - ha sottolineato Benvenuto - ho fatto molte ricerche e credo non ci siano dubbi. A provarlo ci sono testi del sedicesimo secolo. Mi riferisco alle rivelazioni di Lorenzo Galindez de Carvajal, consigliere regio, del nipote di Colombo, Diego Colon de Toledo e di tanti altri». Carlo Frumento, Gruppo Misto, è intervenuto sull'argomento, affermando che «la ricerca non deve fermarsi. Facciamo convegni di alto livello e, poi, riportiamo la pratica in consiglio». Benvenuto, però, è andato fino in fondo. E ha vinto la prima battaglia. Con 14 voti favorevoli e 6 contrari la pratica è stata approvata e passerà alla giunta. Molto dura anche l'interpellanza di Daniela Pongiglione sulle pagine culturali del sito del Comune.

«Vanno cancellate immediatamente - ha tuonato - mettono in ridicolo la città, le traduzioni in inglese sono state eseguite in modo grossolano. È inaccettabile che un grande personaggio come Arnaldo Pomodoro diventi "Arnaldo Tomato"». Imbarazzata, l'assessore Elisa Di Padova ha risposto che le pagine verranno immediatamente riscritte.

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