George Washington, dopo secoli, restituisce il libro «rubato» in biblioteca

Il primo presidente degli Stati uniti prese in prestito un libro nel 1789 senza mai riconsegnarlo. Ora la fondazione che gestisce il suo patrimonio paga il debito

Matteo Sacchi
Il prestito librario negli Stati uniti è una roba seria. Se non si restituisce il libro alla biblioteca al di là dell'atlantico sono capaci di ricordarselo per secoli.
È quello che è capitato al primo presidente degli States. Il povero George Washington doveva sino a ieri pagare alla New York Society Library 300mila dollari di penale per aver smarrito un libro. Proprio lui, il padre della Patria e il vincitore della guerra d'indipendenza, ha infatti preso in prestito un libro il 5 ottobre del 1789, ma non lo ha mai restituito. Forse in più importanti imprese affaccendato, forse per mera distrazione. Ora La New York Society Library, che non ha mai rinunciato a riavere il maltolto ha deciso di accettare in cambio una replica del libro perduto, The law of Nations (ponderoso tomo di filosofia scritto dallo svizzero Emmerich de Vattel), per sostituire l'originale. Il presidente della New York Society Library, Charles Berry, ha così potuto assolvere George Washington da debito e multa.


Il libro è stato comprato su internet per 12mila dollari dalla Mount Vernon Estate, società che gestisce il patrimonio di George Washington. In altri paesi, tipo il nostro, si sarebbe meno rigorosi verso politici viventi. Figuriamoci verso presidenti morti da un bel pezzo e per di più eroi della nazione.

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