La Germania blocca i treni della monnezza: «Rifiuti radioattivi»

Dalla Germania non ricorrono a giri di parole: «Non accetteremo più treni finché le autorità italiane non ci garantiranno che controlleranno i livelli di radioattività dei carichi prima che i treni lascino la Campania». È questa la motivazione con la quale la città-regione di Amburgo ha sospeso temporaneamente la smaltimento dei rifiuti campani dopo aver riscontrato in due convogli speciali un carico tracce di radioattività superiori ai livelli di legge. Reinhard Fiedler, portavoce della Stadtreinigung Hamburg (la società che si occupa dello smaltimento dei rifiuti campani), va giù duro: «In questo momento non accettiamo altri treni italiani perché non abbiamo ancora ricevuto la garanzia scritta che le autorità controlleranno i treni prima della partenza per la Germania. Noi abbiamo già informato le autorità italiane della nostra decisione e sappiamo che la nostra lettera è arrivata a destinazione». Infatti dall’Italia, la risposta non si è fatta attendere: «Tutti i treni carichi di rifiuti in partenza dalla Campania saranno controllati anche con l’intervento di nuclei speciali dei vigili del fuoco», ha garantito la coppia De Gennaro-Bertolaso. Insomma, da ora in poi dovranno essere le autorità italiane, e non più quelle tedesche, a verificare con maggiore severità che i rifiuti inviati non contengano radioattività e comunicare per iscritto i risultati di tali controlli ai gestori del termovalorizzatore di Amburgo. Tanto è bastato alle autorità della Germania e per revocare lo stop e ridimensionare le minacce del ministro dell’Ambiente di Amburgo, Anya Hajduk il quale aveva avvertito che «senza un impegno scritto ai controlli sulla radioattività da parte dell’Italia, avrebbe fermato le operazioni di smaltimento».
Un allarme, quello partito da Amburgo, forse esagerato, visto che le tracce di radioattività sono state riscontrate in appena un metro cubo di rifiuti in cui erano presenti liquidi contaminati con lo iodio 131, sostanza che viene utilizzata nelle scintigrafie, un esame di medicina nucleare. Ma come è finito un rifiuto ospedaliero in mezzo all’immondizia normali? La responsabilità sarebbe di un laboratorio sanitario già individuato e sul quale la Procura di Napoli ha subito avviato un’indagine.
«I rifiuti allo iodio non sono un fenomeno solo italiano - ha sottolineato lo stesso Fiedlier - si verifica ad Amburgo almeno 10 volte all’anno e i rischi per chi vi sta vicino sono equivalenti a quelle che si subirebbero volando in aereo a 10mila metri di quota».
Il portavoce del ministero dell’Ambiente della città anseatica, Volker Dumann, ha spiegato come il piano di emergenza è scattato durante un controllo di routine al momento dello scarico dei rifiuti napoletani nell’inceneritore della Borsigstrasse. Nel primo dei sette carichi di rifiuti arrivati in treno, ognuno del peso di 700 tonnellate, il livello di radioattività riscontrato è stato di 0,4 microsievert, salito a 7,2 nel secondo container.

Dumann ha precisato che «non si tratta di valori pericolosi per la salute», come hanno confermato i medici specialisti di terapia delle radiazioni della clinica universitaria di Eppendorf (Uke).
Da lunedì i treni della monnezza riprenderanno a viaggiare regolarmente in direzione dei tremovalorizzatori tedeschi. Radioattività permettendo.

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