Osaka - Il primo ministro giapponese Naoto Kan, ha detto questa mattina che la situazione nella centrale nucleare di Fukushima 1 sta migliorando poco a poco mentre continua il lavoro di pompieri e tecnici. Intanto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha definito "grave" la contaminazione radioattiva di cibo in tutto il Giappone. Ancora più allarmante invece l'opinione che arriva dalla Francia. La contaminazione radioattiva prodotta dall’incidente della centrale Fukushima-1, danneggiata dal devastante tsunami dello scorso 11 marzo, durerà "per decine di anni", ha affermato l’Autorità francese di sicurezza nucleare (Asn). Le ricadute radioattive della centrale nipponica "sono già importanti, e continuano. Bisogna dunque attendere che il Giappone riesca a gestire stabilmente le conseguenze di ricadute consistenti nel suo territorio ed è un problema che il Giappone dovrà trattare per decine e decine di anni", ha spiegato il presidente dell’Asn André-Claude Lacoste. I livelli di radioattività sono stati alzati a causa delle "decompressioni volontarie", con l’emissione di vapori che contenevano particelle radioattive allo scopo di far abbassare la pressione nei reattori.
Esperti Usa: situazione stabile La Nuclear Regulatory Commissioni (NRC), l’agenzia statunitense di monitoraggio sul nucleare, ha detto che la crisi nell’impianto atomico di Fukushima sembra esser sul punto di stabilizzarsi. L’agenzia - che si è riunita a Washington per analizzare lo stato dei 104 reattori negli Stati Uniti in caso di terremoto o altro incidente - ha detto che gli impianti nucleari in Usa possono continuare a operare senza rischi, ma che si prepara ad ispezioni ulteriori e a un’esame che durerà tre mesi sulla situazione complessiva.
Nessun pericolo in Cina Al momento il Paese non deve fronteggiare alcuna minaccia immediata di
radioattività per l’incidente della centrale nucleare giapponese di Fukyshima. Lo hanno confermato gli analisti
del Comitato nazionale di coordinamento dell’Authority cinese per l’Energia atomica, riferendo che la situazione
nell’impianto nipponico è diventata stabile.
Quanto all’acqua del mare, l’amministrazione statale cinese preposta al monitoraggio ha riferito che non vi
saranno problemi per i prossimi tre giorni, poiché le correnti marine da Fukushima scorrono lente verso sud.
Tonnellate d'acqua sul reattore Le autopompe dei vigili del
fuoco e delle forze di autodifesa (Self-defense Forces)
nipponiche hanno riversato anche questa mattina oltre 3.700 tonnellate
di acqua marina sul reattore 3 della centrale nucleare di
Fukushima, nell’ambito degli sforzi per abbassare la
temperatura.
Le operazioni, inoltre, hanno interessato anche la piscina
del combustibile esausto del reattore 4, sui cui i tecnici hanno
cominciato a lavorare già da ieri.
Controlli sulla radioattività del mare Le autorità giapponesi hanno annunciato che effetteranno delle misurazioni per controllare i livelli di radioattività nelle acque del mare in prossimità della centrale nucleare di Fukushima 1. "E possibile che sostanze radioattive anche se in piccola quantità si siano propagate nel mare", ha detto un responsabile dell’Agezia per la Sicurezza Nucleare. "In ogni caso, anche fosse così, considerato il basso livello di radioattività nell’aria, la cosa non avrebbe conseguenze sulla salute". Tassi anomali di radioattività dovuti alla presenza di iodio 131 e di cesio 137 sono già stati rilevati in alcuni alimenti (latte, spinaci, fave) e nell’acqua di rubinetto a Tokyo e in altre città.
Il numero dei morti L'Agenzia nazionale di polizia del Giappone ha alzato a 8.805 il numero dei morti e a 12.654 quello dei dispersi dopo il terremoto e lo tsunami dell'11 marzo. Ma il portavoce della polizia nella prefettura di Miyagi, una delle più colpite dal disastro, ha detto che la stima delle vittime si aggira intorno alle 15mila persone. Gli agenti di un'altra area hanno detto che i morti confermati sono oltre 3.300, senza fare previsioni future.
I costi della ricostruzione Un danno tra i 123 e i 235 miliardi di dollari. È quanto stima la Banca mondiale riguardo al terremoto e allo tsunami in Giappone. Il governo di Tokyo, secondo l'istituto, spenderà 12 miliardi di dollari del bilancio attuale per la ricostruzione e "molto di più" il prossimo anno. Le operazioni dureranno almeno cinque anni e a causa del disastro il Paese vedrà un arresto di 0,5 punti percentuali nella crescita economica del 2011. La Banca ha sottolineato le sfide e le incertezze dovute alla crisi nucleare e ha detto che un iniziale calo della domanda interna dei consumatori e della produzione manifatturiera comprometterà il commercio con i Paesi vicini.
Le aziende di elettronica della Corea del Sud, per esempio, a causa dell'interruzione della produzione dopo il sisma, hanno già dovuto confrontarsi con un aumento del 20% nel prezzo di alcuni chip di memoria provenienti dal Giappone, mentre gli esportatori thailandesi d'auto potrebbero tagliare il mese prossimo la richiesta di componenti giapponesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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