Giorni decisivi: un aiuto di Stato per sopravvivere

Attesa in settimana la sentenza per la cessione della compagnia commissariata

Giorni decisivi: un aiuto di Stato per sopravvivere

da Milano

La Commissione europea ha autorizzato un aiuto per il salvataggio della compagnia aerea Volare. Lo ha reso noto un comunicato diffuso da Bruxelles in cui si sottolinea che il finanziamento è di breve periodo e mira a salvare l’aviolinea dal fallimento permettendole di adottare le misure necessarie per proseguire le attività. L’aiuto, si legge nella nota, «consiste in una garanzia concessa dallo Stato italiano fino a 25 milioni di euro, che la società potrà utilizzare per ottenere un credito di pari importo presso le banche». Dopo aver esaminato l’aiuto di Stato in favore di Volare, Bruxelles ha concluso che tale sussidio si conforma ai cinque criteri previsti dall’Ue sugli aiuti per il salvataggio di un’azienda. «L’aiuto - si legge nella nota - consiste in una garanzia su un credito di tesoreria della durata di sei mesi che sarà concessa a un tasso almeno uguale al tasso di riferimento della Commissione europea»; in base al secondo criterio «l’aiuto è giustificato da gravi ragioni sociali» visto che 720 posti di lavoro diretti e 200 indiretti dipendono dal futuro dell’impresa.
Queste ore sono comunque cruciali per il futuro della compagnia in amministrazione straordinaria. È infatti atteso entro la settimana il verdetto del tribunale di Roma - dopo l’udienza di lunedì - che deve pronunciarsi sulla legittimità di partecipazione all’asta da parte dell’Alitalia. Quest’ultima infatti si è aggiudicata (per 38 milioni) l’asta bandita dal commissario Carlo Rinaldini, ma la seconda classificata (con 29 milioni) Air One, ha contestato la partecipazione della compagnia pubblica, richiamandosi alla normativa sugli aiuti di Stato. Il tribunale di Busto Arsizio (e quello di Milano in appello) si sono dichiarati incompetenti; un giudice di Roma, in via d’urgenza, ha dato ragione alla compagnia di Carlo Toto; al provvedimento è seguito il ricorso dell’Alitalia su cui, appunto, in queste ore si pronuncerà in appello il tribunale di Roma.

Lo slittamento della cessione - il cui fascicolo è da settimane, per la firma, sul tavolo del ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola - non giova tuttavia ai conti di Volare, che per quanto «rimessa in pista» ha le casse vuote. Di qui la necessità di nuovi finanziamenti per i quali il governo, come aveva già fatto lo scorso anno, ha attivato le proprie garanzie.

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