«Basta occupazioni, la scuola è di tutti». É lo striscione che ha accolto ieri gli studenti del liceo Manzoni, realizzato dal movimento Giovani della Lega stanco di «vedere dei violenti che occupano abusivamente gli istituti scolastici pensando di rappresentare il malcontento di tutti. È un messaggio chiaro dopo giorni di occupazione organizzata forse per vedere meglio le partite di calcio, come i collettivi stessi hanno pubblicizzato sui social».
La settimana scorsa il liceo classico è stato occupato dal lunedì al sabato, e per la seconda volta dall'inizio dell'anno scolastico (la prima il 26 settembre, a poche ore dalla vittoria di Giorgia Meloni alle Politiche). «Oltre ad essere un reato sanzionato dal Codice penale, l'occupazione è degenerata in minacce e insulti rivolti al rappresentante della Lega Studenti Milano, Stefano Dragonetti» riferisce il responsabile Giovani leghisti Andrea Poledrelli.
Lo studente ha pubblicato su Instagram un video in cui sosteneva che «questo non è il nostro modello di scuola, si dichiarano democratici», riferito al Collettivo Manzoni che ha organizzato la protesta, «ma impediscono le lezioni a chi le vuole fare». «Svegliati, possibilmente freddo», «un ragazzino con la sindrome di down parla meglio, non farti più vedere» alcuni dei commenti che ha ricevuto sui social. «Con uno striscione, senza cercare lo scontro, abbiamo voluto dare voce a chi vorrebbe entrare in aula durante le occupazioni ma viene bloccato dai picchetti all'ingresso e difendere chi è stato aggredito sui social - spiega Poledrelli -. Questo non è il nostro modello di scuola. E non ci piace che il Manzoni ormai venga politicizzato» dal movimento studentesco di sinistra, «la parola di pochi diventa il pensiero di tutti». A settembre Matteo Salvini, ex manzoniano, aveva proposto agli studenti di invitarlo «a parlare di scuola e di futuro».
Tra gli appuntamenti dell'ultima okkupazione: l'architettura fascista e la sottocultura, il '68, il rapporto tra Chiesa e comunità Lgbt+, Champions League con birra e snack, aperitivo transfemminista (con spritz a 5 euro), Sampdoria-Inter. «Con il neo ministro all'Istruzione Valditara la scuola ha fatto in pochi mesi un cambio radicale, tornando a sostenere i docenti e ponendo al centro gli studenti - sostengono Poledrelli e il capogruppo della Lega in Comune Alessandro Verri -.
Ora dovremo lavorare per potenziare l'educazione civica, con il fine di far crescere un senso di responsabilità nelle nuove generazioni e di formare i cittadini del domani. La scuola rappresenta un luogo di educazione, non possiamo permettere che venga politicizzata da pochi che con le loro scelte ostacolano l'educazione degli altri studenti».
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