Giro di vite al Cicr sui rapporti tra banca e impresa

Al vertice interministeriale il debutto del governatore Draghi Sotto i riflettori le nuove norme sul risparmio

Mario Attanasio

da Milano

Un giro di vite alle norme che regolano i rapporti banca-impresa. Con una consequenziale ricaduta sui finanziamenti bancari che rischiano perciò di subire una significativa stretta. È questa una delle possibilità emerse ieri alla vigilia della riunione del Cicr (il Comitato per il credito e il risparmio) che stamattina vedrà il debutto del governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. La paventata morsa al credito dovrebbe essere dunque inserita tra le modifiche a un decreto del Comitato per il risparmio messe in agenda dopo l'approvazione della legge sul risparmio. In sostanza, si va verso un'estensione del principio di una maggiore cautela negli affidamenti e nei collocamenti azionari non solo nei confronti dei soggetti finanziari, ma anche di quelli industriali.
E, preoccupati per le pesanti ricadute sulle loro attività di impieghi, i vertici del mondo del credito hanno intensificato nelle ultime ore i contatti con Via Nazionale. In particolare, con il direttore centrale Giovanni Carosio, responsabile di questo settore. Ciò per cercare di capire, con anticipo, quali decisioni possano essere prese oggi nell'incontro tra i ministri economici con Bankitalia-Consob-Antitrust e, quindi, per scrutare in quale direzione sta andando la modifica al decreto del Comitato interministeriale che regola, appunto, i rapporti banca-impresa. Magari per tentare, subito dopo, di metterci una toppa.
Draghi, alla sua prima apparizione pubblica, comunque, non rappresenta la sola novità per questo vertice sulla politica del credito, sul quale nei giorni scorsi è costantemente cresciuta l'attenzione. È il primo incontro dopo l'uscita di scena di Antonio Fazio ed è stato allargato, su indicazione del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, anche al presidente della Consob, Lamberto Cardia, e al numero uno dell'Autorità sulla concorrenza e mercato, Antonio Catricalà. Ci saranno anche, come d'abitudine, i ministri delle Infrastrutture, delle Politiche agricole, delle Attività produttive e delle Politiche comunitarie.
Sotto i riflettori, insomma, le nuove norme sul risparmio. Che, tra altro, implicano una riflessione sul condominio Bankitalia-Antitrust chiamate a decidere con atto congiunto sulle fusioni e le acquisizioni bancarie. Tutto da vedere se Draghi e Catricalà cercheranno di difendere strenuamente l'autonomia e l'indipendenza dei rispettivi organismi o se, invece, metteranno sul tappeto un atteggiamento distensivo. C'è da scommettere, poi, che si farà un giro di tavolo pure sull'assalto degli istituti stranieri alle banche della penisola.
Tra gli altri temi, l'aggiornamento dello statuto di Via Nazionale che va completato entro il 12 marzo in vista delle nuove nomine per il Direttorio.

È poi probabile che oggi Tremonti introduca anche il tema dei «conti dormienti», una norma che il ministro ha fortemente voluto in Finanziaria e che prevede che la mano pubblica attinga ai conti che giacciono inutilizzati presso le banche per risarcire le vittime dei vari crac finanziari.

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