GOGNA MEDIATICA SUL WEB Lista di politici "gay e omofobi"

Un sito, come aveva già annunciato alcuni giorni fa, ha pubblicato una lista di dieci presunti politici omosessuali accusati di aver votato leggi contro la comunità. Sputtanamento anonimo e senza alcuna prova. La furia delle associazioni per i diritti dei gay: è una vergogna. E persino la rete non ci crede

GOGNA MEDIATICA SUL WEB 
Lista di politici "gay e omofobi"
L`outing rappresenta una pratica estrema e violenta che non fa parte della mia cultura politica, ma in questo caso è senza dubbio figlia dell`esasperazione dei cittadini omosessuali e transessuali che ogni giorno sono vessati e costretti a subire discriminazioni inaccettabili".

Milano - E alla fine arrivò anche la lista sui presunti politici gay. Le abitudini sessuali della classe dirigente vengono date sempre più spesso in pasto all'opinione pubblica. E dopo l'affaire escort ora arriva l'outing forzato dei politici. Non c'è fine allo sputtanamento: dieci nomi, dieci deputati (molti sposati) definiti omosessuali senza alcuna prova e da una mano anonima. In rete sono finiti i nomi di politici che, secondo il blog Listaouting, sarebbero gay non dichiarati e per di più omofobi. Era stata annunciata per questa mattina la pubblicazione della lista, e così è stato. Il 15 settembre scorso era partito il countdown ed era stato creato un sito internet ad hoc per ospitarli. "Questa iniziativa nasce per riportare un po' di giustizia in un paese dove ci sono persone non hanno alcun tipo di difesa rispetto agli insulti e gli attacchi quotidiani da parte di una classe politica ipocrita e cattiva", spiegavano in un messaggio gli attivisti sul loro sito. E, ancora: "Abbiamo deciso di iniziare con questi primi dieci nomi per far comprendere chiaramente come nel Parlamento italiano viga la regola dell'ipocrisia e della discriminazione. I politici di cui conosciamo le vere identità sessuali sono molti altri, presenti in tutti i partiti, per ora ci limitiamo a pubblicare un estratto di quelli appartenenti ai partiti che hanno votato contro la legge sull'omofobia".

Chi sia dietro a questi attivisti non è ancora chiaro e probabilmente l'operazione è stata condotta dall'estero. Un'iniziativa che scatenato una pioggia di accuse, anche dalla stessa comunità gay che non ha subito stigmatizzato questo tipo di gogna mediatica.

"È sbagliato fare una lista di nomi, violando la privacy delle persone anche se, in alcuni casi, si tratta di omofobi patentati che fanno una politica senza coerenza con la propria identità", ha dichiarato l'ex presidente dell'Arcigay e ora il responsabile diritti civili dell’IdV, Franco Grillini. "La pratica dell’outing ci lascia perplessi, perché la lotta politica si fa, mettendoci la faccia e correndo anche i relativi rischi. A differenza, invece, di quanto è avvenuto con la pubblicazione dei dieci nomi fatta da anonimi, su un sito registrato all’estero".

Reazioni indignate anche dal centrodestra. "Una bufala, cinica e violenta: diffamazione gratuita che non aiuta certo la causa della lotta contro l’omofobia, anzi, fomenta l’intolleranza e, quindi, la violenza", così ha commentato la lista il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna. "Mi era giunta notizia che il mio nome sarebbe stato strumentalmente inserito in un elenco infamante. Per un attimo ho temuto che mi inserissero in quello degli interisti occulti. Tutto sommato meglio così...". È il commento del vice presidente vicario del Pdl alla Camera, Massimo Corsaro. Critico anche Roberto Formigoni, governatore della regione Lombardia affermando che i nomi della lista sono frutto di "fantasie malate di personaggi inqualificabili". Infine anche  Mario Baccini dell'Udc non ha aprrezzato la lista dei nomi che corrono sul web: "Credo che questo signore sia un co... che vuole farsi un po' di pubblicità e purtroppo c’è riuscito".

Duro anche il presidente dell'Arcigay: "Una pagina da operetta: la strombazzatissima lista di politici gay omofobi è stata pubblicata con ben 20 minuti di anticipo, e contiene 10 nomi di politici, nessuna prova, nessuna evidenza della loro omofobia, nessun dossier, nessuna fonte verificata o verificabile, almeno per ora", ha affermato Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay.

Non condivide lo scelta dell'outing neanche Paola Concia, deputata del Pd, da sempre schierata in difesa degli omosessuali. "Rappresenta una pratica estrema e violenta che non fa parte della mia cultura politica, ma in questo caso è senza dubbio figlia dell`esasperazione dei cittadini omosessuali e transessuali che ogni giorno sono vessati e costretti a subire discriminazioni inaccettabili". Chi sicuramente non è favorevole alla lista è il sottosegretario Carlo Giovanardi. Per lui, l’elenco di nomi "fa parte di una azione violenta di una minoranza dei movimenti gay che ricorre ad ogni mezzo per intimidire e minacciare di rappresaglie chi non condivide le sue rivendicazioni".

Infine anche Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, critica la scelta della pubblicazione dei nomi affermando che "sono in atto molteplici meccanismi devastanti che riguardano la sistematica distruzione della privacy, un falso moralismo di ritorno in parte determinato da pura strumentalità politica, una inaccettabile rozzezza omofobica che

vanno per quanto possibile esorcizzati e superati". "Quanto all’episodio del falso outing - ha aggiunto Cicchitto-esso è a metà fra una sorta di esercitazione goliardica e una inconsapevole operazione di demonizzazione".

 

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