Si è chiuso il Salone del Libro di Torino, l'ultimo sotto la direzione di Nicola Lagioia. E ieri è stato tempo di bilanci. A partire dai numeri. Che indubbiamente sono buoni. Da giovedì a lunedì sono stati 215mila i visitatori del Salone, contro i 168mila dell'anno scorso. Il numero più alto di sempre. Ma questo è stato anche il Salone delle polemiche, il Salone dove al ministro Eugenia Maria Roccella è stato impedito di parlare, dove l'immunologa Antonella Viola è stata lasciata in balia di un no vax. Tutte cose che Lagioia ha liquidato con poche parole: «In questa edizione c'è stata qualche polemica ma io devo dire che tra zero polemiche e poco successo e qualche polemica con molto successo preferisco il successo». Davvero poco considerando il livello di tensione registrato. E ieri mattina si è anche lasciato andare a un poco diplomatico: «Il governo può avere una virata autoritaria, che non vuol dire fascismo ma restrizione della libertà e dei diritti. Il mio metodo è quello del dialogo, non del manganello». Per il resto si è preferito insistere sul passaggio di testimone alla giornalista Annalena Benini (il prossimo Salone sarà tra il 9 e il 13 maggio 2024). Benini che ha subito chiarito che anche per lei, nonostante tutto bene così: «Nicola Lagioia ha il mio totale sostegno». Ha aggiunto, a chi le domandava se avrebbe fatto la stessa cosa dell'ormai ex direttore nel gestire la crisi: «Assolutamente sì». Nemmeno preoccupazioni per il pluralismo in futuro: «Spero anch'io che non accadano più cose come queste. Ci sono state altre polemiche in passato, può essere che ce ne siano ancora in futuro e le gestiremo». Certo, se questo è stato «gestire»... Benini archivia quest'edizione cercando di tenersi cara la squadra che l'ha messa in campo - squadra che sui numeri è incontestabile - e cercando di tranquillizzare proprio tutti. «La garanzia dell'indipendenza - ha ribadito - è la squadra di lavoro, il sostegno di tutti e se mi posso permettere credo che lo sia anche il mio pensiero e la mia personalità. Non mi sembra proprio che ci sia mancanza di pluralismo. C'è sempre spazio per tutti e ce ne sarà sempre».
Anche qui sintonia con Lagioia: «Non credo ci sia da temere ma credo che l'indipendenza vada presidiata».Resta l'amarezza del ministro Roccella: «Mi aspettavo onestamente un sostegno unanime... Invece vedo che la situazione è molto diversa».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.