La lotta all'"italian sounding". Così Coldiretti vuol salvare il made in Italy

La lotta all'Italian sounding, è stato il principale argomento dell'intervento del direttore di Coldiretti Ettore Prandini al Summer Fancy Food 2024. Ecco di cosa si tratta

Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini
Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini
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In occasione dell’inaugurazione del Summer Fancy Food 2024, la fiera dell’agroalimentare del Nord America fra le più importanti al mondo, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha parlato di "Italian sounding", una priorità per tutelare il vero made in Italy.

Una perdita economica importante

"Essere qui è importante - ha spiegato Prandini - perché dobbiamo garantire redditualità alle nostre imprese nella valorizzazione dei nostri prodotti agroalimentari. Il mercato statunitense è un mercato enorme, in termini di potenzialità, dobbiamo creare cultura e informazione, e solo in questo modo andremo a remunerare correttamente anche i grandi sacrifici che i nostri agricoltori svolgono nel loro quotidiano in difesa di una dieta che è quella mediterranea".

Il presidente ha poi aggiunto: "Soprattutto nel difendere la nostra identità da tutte quelle che sono le falsificazioni dei prodotti agroalimentari. Pensiamo al Parmesan, pensiamo alla pasta che è il prodotto che è cresciuto di più sul mercato statunitense nell’ultimo anno. Si tratta di pasta, che ha una netta differenza con quella fatta in Italia con il grano duro italiano e quella invece fatta negli Stati Uniti e venduta come se fosse un prodotto proveniente dal nostro Paese".

I numeri preoccupanti

Si va dall’olio “pompeiano” al vino Chianti Sangiovese fatto, in realtà, in California, fino all’immancabile Parmesan, il simbolo dei falsi ispirato al Grana Padano DOP e al Parmigiano Reggiano DOP. Il falso made in Italy negli Stati Uniti vale oltre 40 miliardi, a fronte di un export di 7 miliardi di euro. È evidente quindi il danno e la perdita economica, per non parlare di quella d'immagine, del nostro Paese.

Il prodotto più copiato? I formaggi

Proprio i formaggi sono il prodotto più copiato e gli Stati Uniti e sono alla guida del fenomeno dell’italian sounding. Solo nel 2023 sono stati prodotti negli Stati Uniti 222 milioni di chili di Parmesan, 170 milioni di chili di provolone, 23 milioni di chili di pecorino romano, due miliardi di chili di mozzarella. Anche i salumi subiscono lo stesso trattamento: dal Parma al San Daniele, oltre alla mortadella Bologna o al salame Milano. Da qui si può comprendere che quanto sia importante la lotta all'Italian sounding; una vera priorità per tutelare il vero made in Italy i nostri produttori e l'economia agroalimentare

Le parole del ministro Lollobrigida

Presente anche il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida che ha sottolineato che anche attraverso il cibo si esporta la nostra storia e che l’Italia è riuscita a rendere eccellenze prodotti che non erano nel nostro patrimonio alimentare, come il riso, di cui siamo divenuti i più grandi esportatori d’Europa. “Non occorre inserire nelle etichette denominazioni elaborate. Basterebbe scrivere di comprare questi prodotti perché sono quelli che usano gli italiani”, da detto.

Cosa si intende per italian sounding

Con il termine "italian sounding" ci si riferisce a quei prodotti che presentano nomi e slogan riconducibili all’Italia, ma che in realtà non hanno nulla a che fare con il nostro Paese. L’obiettivo è quello di attirare il consumatore verso l’acquisto di un prodotto che evochi la qualità del made in Italy, riconosciuta nel mondo.

Il settore in cui l’italian sounding è maggiormente diffuso è quello agroalimentare: il cibo italiano è notoriamente apprezzato e di conseguenza le imitazioni crescono sempre di più perché sinonimo di qualità e genuinità.

Il fenomeno però rappresenta un problema per la produzione italiana, che rischia di essere sorpassata dal finto cibo italiano, da qui, l'importanza sottolineata dal direttore di Coldiretti di far conoscere e riconoscere i nostri prodotti e lavorare in maniera incisiva sulle falsificazioni.

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