Crosetto: "L'Europa prende atto che deve difendersi"

Il ministro della Difesa italiano ha partecipato al vertice di Parigi con i ministri omologhi di Francia, Germania, Polonia e Gran Bretagna

Guido Crosetto
Guido Crosetto
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Quest'oggi, il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, è intervenuto a Parigi alla riunione con i ministri della Difesa di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito. Per il nostro ministro, incontri come questo sono importanti "perché ogni volta facciamo un passo ulteriore verso un aumento di fiducia, trasciniamo dietro il rapporto personale anche il rapporto tra le nostre difese, tra le nostre aziende, tra le nostre nazioni". E in un momento storico come questo, sottolinea il ministro, è fondamentale. "Quando abbiamo organizzato questa riunione nessuno di noi sapeva che avremmo avuto una buona notizia ad accoglierci che è questo accordo trovato oggi tra Trump e Zelensky, che è un punto di partenza fondamentale per raggiungere la tregua e poi la pace. Adesso aspetta a Putin la risposta", ha sottolineato Crosetto.

Nel caso in cui arrivasse la tragua di trenta giorni, come quella che è stata ipotizzata a Gedda, "in quei 30 giorni bisognerà muoversi sulla base delle decisioni e dei requisiti che quella tregua fisserà per garantire che non sia solo una tregua di 30 giorni, sia l'inizio della pace, sia l'inizio di un nuovo futuro di una vita normale per l'Ucraina, per la democrazia ucraina e sia una pace che abbia la possibilità di durare negli anni". Proprio alla luce di questo, ha sottolineato Crosetto ai suoi colleghi del vertice di Parigi, "ensiamo e abbiamo deciso di proseguire quello che abbiamo fatto in questi tre anni sperando che domani mattina arrivi la tregua e di dire all'Ucraina che la aiuteremo perché ciò che non è cambiato, nonostante sia cambiato tutto nel mondo, è il fatto che ogni giorno migliaia di missili continuano a colpire l'Ucraina, questo non è cambiato, questo prosegue".

Supporteremo, ha aggiunto il ministro, "il fatto che l'Ucraina dovrà avere tutti i poteri, tutti i diritti che ogni nazione democratica ha e che gli consentono di sopravvivere perché chi parla di un futuro ucraino senza la possibilità di difendersi con un'encrana demilitarizzata parla di una democrazia priva di una gamba e una democrazia priva di una gamba come un uomo privo di una gamba non può andare da nessuna parte". È stata ribadita "la necessità di confermare la nostra fiducia totale dell'Alleanza Atlantica e di aver capito finalmente che l'Europa deve giocare per l'Alleanza Atlantica un ruolo che non ha giocato finora noi ci siamo nascosti, non tutte le nazioni ma molte delle nostre azioni, parlo per l'Italia dietro l'ombrello americano, non investendo nella difesa quelle che investivano altre nazioni e approfittando del fatto che ci difendeva qualcun altro".

Avere una difesa e una deterrenza, "non vuol dire soltanto pensare a come interoperare tra le nostre nazioni ma vuol dire anche costruire un'industria di difesa resiliente e quindi abbiamo analizzato anche le difficoltà della nostra industria di difesa". E soprattutto, durante l'incontro, si è parlato "di cosa chiediamo all'Europa come sostegno alla possibilità di investimento delle nazioni escluse dal patto di stabilità ma anche quello che chiediamo all'Europa come un'iniziativa della burocrazia". E ancora, "abbiamo parlato del ruolo dell'Europa e del fatto che gli investimenti annunciati dall'Europa sono investimenti che sono in parte europei ma pesano soprattutto sulle nazioni per cui la decisione di cui ci ha informato il collega tedesco della Germania di un cambio epocale, se posso dirlo, della Costituzione tedesca sarà uno dei pilastri su cui fondare una nuova capacità di differenza e di difesa europea". Nell'incontro, "ci siamo dati degli obiettivi di percorso per analizzare insieme e affrontare insieme alcuni temi, la difesa terraria, la difesa aerea e uno, la parte di cyber e di guerra ibrida può essere un altro la parte di burocrazia a livello europeo un altro ancora in modo tale da iniziare a affrontare in modo concreto alcuni percorsi che ci facciano fare un passo avanti dal punto di vista della difesa e che in questo modo lancino ai nostri alleati e ai nostri nemici l'idea di un'Europa che prende atto del fatto che deve iniziare a difendersi e vuole svolgere questa parte".

Crosetto ci ha tenuto a ribadire ai colleghi che apprezza "ogni passo in avanti di ognuno degli alleati europei come un atto importante anche per i nostri Paesi, cioè per il mio Paese ogni miglioramento che fa ognuna delle nostre nazioni è un aiuto alla pace e alla stabilità di questa nazione".

Il ministro ritiene "molto importante quello che abbiamo fatto oggi, una spinta verso un'assunzione di responsabilità all'interno della Nato un messaggio in modo tale da confermare la forza dell'alleanza atlantica da confermare la forza dell'Europa nel tentativo di arrivare a una pace che possa contentire di eliminare, di togliere il pericolo della guerra per i prossimi 70 anni come avevamo fatto in precedenza".

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