Un decreto da 1,3 miliardi di euro per attenuare il peso del caro-energia sulle famiglie italiane, soprattutto quelle a basso reddito. Rimodulata, rispetto alla prima bozza circolata venerdì scorso, anche la mini-sanatoria per la mancata emissione di scontrini, fatture e ricevute. Non è più prevista la presentazione di una dichiarazione integrativa per accedere allo sconto sulle sanzioni, ma sarà sufficiente un ravvedimento operoso più o meno lungo (la norma copre le violazioni dal primo gennaio ’22 al 30 giugno scorso).
Il decreto energia entrato ieri in Consiglio dei ministri prevede fino al 31 dicembre l’azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette del gas per un totale di 300 milioni di euro. A questi si aggiungono circa 670 milioni di euro per l’applicazione dell’aliquota agevolata Iva al 5% sul metano (628,6 milioni) e sui servizi di teleriscaldamento a metano (41,4 milioni). Altri 300 milioni sono poi destinati alla proroga per il IV trimestre 2023 del bonus elettricità per le famiglie con Isee fino a 15mila euro con una nuova previsione: il contributo sarà crescente in proporzione ai componenti del nucleo famigliare. Altri 100 milioni, come previsto, andranno infine al bonus benzina da inserire nella social card «Dedicata a te» e con decreto del ministero delle Imprese dovrà poi essere individuato sia l’importo unitario che l’accreditamento delle pompe che parteciperanno a questo speciale calmiere. Il totale dei provvedimenti è di 1,37 miliardi che certificano lo sforzo dell’esecutivo in una fase complessa per i conti pubblici, vista la congiuntura sfavorevole.
Nel regime dei sostegni ai redditi bassi rientra il rifinanziamento del bonus trasporti pubblici fino a fine anno per un importo di 12 milioni e i 7,4 milioni destinati alle borse di studio di studio universitarie per idonei non assegnatari. Come spiegato dal ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, l’impegno totale di spesa è di 17,4 milioni poiché il suo dicastero contribuirà con ulteriori 10 milioni a quanto già stanziato dal Tesoro. A tutto questo si aggiunge la proroga fino a fine anno del bonus mutui per gli under 36.
La bozza entrata in Consiglio dei ministri prevede una riforma delle agevolazioni per le imprese energivore, ossia quelle i cui consumi si attestano ad almeno un Gigawatt. Secondo la norma ancora in fase di valutazione (e che comunque necessiterebbe del via libera della Commissione Ue), le aziende, in base a categorie specifiche, potranno beneficiare di diverse agevolazioni relativamente alla componente degli oneri generali afferenti al sistema elettrico destinata al sostegno delle fonti rinnovabili di energia.
Sul versante fiscale, come detto, è stato modificata la mini-sanatoria per le violazioni dell’obbligo di certificazione dei corrispettivi, ossia l’emissione di scontrini, fatture e ricevute.
Secondo fonti dell’esecutivo, con la nuova versione si mettono in salvo circa 50mila esercizi a rischio chiusura per via delle multe. La sanatoria copre il periodo primo gennaio 2022 - 30 giugno 2023 (constatate entro il 31 ottobre 2023) si possono mettere in regola con il ravvedimento operoso entro il 15 dicembre. Si tratta della procedura che consente di ottenere uno sconto sulle sanzioni pagando quanto non dichiarato più gli interessi. Le adesioni dovrebbero essere maggiori per la semplicità della procedura (basta un F24) anche se lo sconto del ravvedimento è inferiore: un ottavo della sanzione rispetto al diciottesimo previsto nella versione del decreto.
Scomparse dal testo, ridotto a otto articoli, le proroghe di Cts e commissione prezzi Aifa oltre al rinvio al 15 novembre del versamento dell’imposta sulle criptovalute.
Sace e Simest, infine, vengono esentate dalle norme di contenimento della spesa (ma non da quelle relative al personale) per il raggiungimento delle loro finalità istituzionali. Più facile, infine, l’accesso al Fondo opere indifferibili peri progetti Pnrr colpiti dal caro-prezzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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