Figliuolo in Emilia-Romagna Bonaccini ripescato come vice

Il generale nominato commissario per la ricostruzione In squadra anche i governatori Acquaroli e Giani

Figliuolo in Emilia-Romagna Bonaccini ripescato come vice
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Giorgia Meloni si affida a un generale per la ricostruzione nelle tre regioni, Emilia Romagna, Toscana e Marche, colpite dall’alluvione nel maggio scorso. Il Consiglio dei ministri dà il via libera alla nomina di Francesco Paolo Figliuolo al vertice della struttura di emergenza.
Un’altra missione per l’uomo dei vaccini, già reclutato nel 2021 dall’ex premier Mario Draghi a gestire l’emergenza Covid al posto di Domenico Arcuri. Il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci è netto: «Scelto per la sua competenza».

La nomina è stata in bilico fino alla vigilia della riunione di governo. Sul tavolo c’era anche il nome di Guido Bertolaso che avrebbe liberato la casella di assessore alla Sanità in Regione Lombardia. Mentre Stefano Bonaccini sperava nella nomina di commissario per costruire una base solida alla terza candidatura da governatore nel 2025. Meloni, alla fine, opta per l’usato sicuro e richiama il generale. Il vicepremier Salvini è ironico: «Seguirei l’ordine degli argomenti seguiti in consiglio dei ministri, quindi ricostruzione, alluvione e commissariamento: habemus papam» dice in conferenza stampa al termine del Cdm.

Il governatore dell’Emilia esce dalla porta e rientra dalla finestra: l’Esecutivo ufficializza la nomina di tre sub commissari che affiancheranno Figliuolo. Sono i presidenti delle tre regioni colpite dal maltempo: Eugenio Giani (Toscana), Stefano Bonaccini (Emilia Romagna) e Francesco Acquaroli (Marche).

Figliuolo e i tre sub commissari gestiranno una montagna di soldi che il governo metterà sul piatto per la sicurezza dei territori a rischio esondazioni: circa 8 miliardi di euro. Il generale avrà deleghe ampie e dovrà occuparsi anche della ricostruzione in altre aree, come Toscana e Marche, colpite da calamità naturali. Sulla nomina di Figliuolo lo scontro politico si è acceso. Bonaccini protesta: «Una scelta che reputiamo sbagliata ma che, ad ogni buon conto, vede la nomina di una persona con cui abbiamo collaborato bene durante la pandemia, quella del generale Francesco Figliuolo».

Dal Terzo Polo, il capogruppo al Senato Raffaella Paita avverte: «Bertolaso e Figliuolo sono persone con competenze straordinarie, che hanno e avranno la mia stima. Ma è davvero incomprensibile perché il governo non attribuisca a Stefano Bonaccini il ruolo di commissario in Emilia-Romagna, sia all'emergenza che alla ricostruzione. È chiaro che ci sono scelte politiche dietro questa decisione».

Il curriculum di Figliuolo disarma però i sindaci Pd dell’Emilia Romagna che abbassano i toni: «Auguro buon lavoro al generale Francesco Paolo Figliuolo appena nominato commissario per la ricostruzione post alluvione. Lo aspettiamo al più presto in Romagna» commenta Michele de Pascale, sindaco e presidente della Provincia di Ravenna. In scia il primo cittadino di Forlì sottolinea: «Figliuolo è un rappresentante delle Istituzioni serio e competente, con un’esperienza consolidata nel campo della gestione di situazioni di crisi. Dopo il covid, lo aspetta una missione importante e di grande responsabilità, quella di traghettare i territori alluvionati nel percorso della ricostruzione. La sua è certamente una nomina di alto profilo che salutiamo con grande soddisfazione e con l’auspicio che sia affiancata, il prima possibile, da risorse certe» commenta Gian Luca Zattini.

Intanto la mappa degli interventi si va delineando.
Il ministro per Nello Musumeci annuncia: «Dalla Regione seimila richieste di intervento» dice con un pizzico di polemiche. Con il Cdm di ieri, le polemiche sono alle spalle. Ora si guarderà alla ricostruzione.

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