"Ora l'Italia non è più la pecora nera": con queste parole Giancarlo Giorgetti ha elogiato il lavoro del governo guidato da Giorgia Meloni. Ospite dell'evento "La Lombardia che vorrei" a Varese, il ministro dell'Economia si è soffermato sui principali dossier politici e ha speso parole importanti per l'esecutivo, che sarà "per aver ridato fiducia e speranza a una paese abituato a essere considerato ovunque la pecora nera. Invece questo è grande paese, con grandi potenzialità. Credo che questo tipo di credibilità e la fiducia verso il Paese sia stata ristabilita".
Per Giorgetti è necessario prendere coscienza delle potenzialità del Paese, così da poter liberare le energie positive che abbiamo. "In questi due anni e mezzo come ministro dell'Economia e delle Finanze, avendo partecipato ai G7, G20, grandi eventi internazionali, questo complesso di inferiorità penso sia veramente malposto" ha aggiunto il leghista: "Abbiamo tutte le condizioni, certo la politica per prima deve cercare di darsi un tono diverso". Per quanto concerne la sfera economica, l'Italia attualmente è in condizioni migliori di quella di Parigi: "Il problema per noi è che paghiamo 90 miliardi all'anno di interessi e il nostro scopo è quello di abbassare lo spread, confidando che la Banca centrale europea tiri giù i tassi d'interesse, e di pagare 10-20 miliardi di euro in meno l'anno di interessi, da destinare alla scuola e la sanità. Questa è la mia missione".
Uno dei temi più discussi a livello internazionale è quello relativo ai dazi minacciati dal nuovo presidente statunitense Donald Trump. Un'ipotesi "preoccupante" secondo il titolare del Tesoro, che ha tenuto a ricordare che anche Joe Biden non era stato da meno: "È utilizzato come strumento di politica industriale da parte degli Usa per riportare delle produzioni negli Usa". Secondo Giorgetti l'Europa deve iniziare a immaginare degli strumenti per difendere le produzioni che esistono in Europa e in Italia. Poi il messaggio a Bruxelles: "Ci dia strumenti per difendere la nostra industria che altrimenti rimane stritolata dalla concorrenza che viene dall'Asia o dagli Usa. Strumenti ce ne sono tanti per esempio un uso più intelligente della tassazione ambientale che è stato un clamoroso autogol per tutta l'industria dell'automotive".
Tra i vari argomenti analizzati da Giorgetti l'offerta del Monte dei Paschi su Mediobanca: "Non è una guerra Roma-Milano. La dimensione di quelle banche è internazionale. Vedremo, sono operazioni di mercato in cui lo Stato ha un compito molto chiaro cioè quello di tutelare gli interessi nazionali con gli strumenti che ci sono, tipo il golden power".
A proposito di banche, il ministro si è soffermato sulle ipotesi di stampa di una richiesta ricevuta dal vicepremier tedesco Habeck per bloccare la scalata di Unicredit su Commerzbank: "Berlino non chiede l'aiuto all'Italia semplicemente perché ognuno ha a casa propria le proprie decisioni da prendere - l'analisi di Giorgetti - Certamente quello che riconosco al collega tedesco, al collega spagnolo e anche al sottoscritto, è anche il diritto dei governi di dire la loro quando si parla di una cosa importante come il credito di Stato, quindi quello che fa la Germania è legittimo, quello che fa la Spagna è legittimo, quello che fanno gli operatori di mercato bancario è legittimo, ciascuno ha il proprio ruolo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.