Incontro del Ministro Urso con i sindacati metalmeccanici: industria e occupazione

Tutti i dossier industriali per sviluppare il Paese e riportare in fabbrica 70 mila lavoratori

Incontro del Ministro Urso con i sindacati metalmeccanici: industria e occupazione

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato oggi, a Palazzo Piacentini, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del settore metalmeccanico “per un primo significativo confronto sulla politica industriale in settori strategici del Made in Italy”.

È soddisfatto il segretario della Fim Benaglia: "L'incontro di oggi - dice - è chiamato a rendere moderna ed efficace quella politica industriale per il settore metalmeccanico sempre più necessaria soprattutto di fronte alle transizioni ecologiche ed al caro energia. Automotive, Stellantis, siderurgia, Piombino, Whirlpool sono i dossier ed i tavoli specifici da far ripartire subito puntando a gestire meglio le crisi industriali sospese. I 60mila metalmeccanici oggi coinvolti nelle crisi chiedono risposte efficaci e dialogo".

"Il confronto di oggi è partito bene ma bisogna aspettare la prova del 9 a partire dal confronto su Acciaierie d’Italia" commenta il segretario Benaglia. "Sui temi posti abbiamo avuto delle prime risposte interessanti, e poi ci sarà il tavolo sull'automotive. Tavolo quest'ultimo chiesto da tempo e su cui, c'è la necessità di recuperare presto e bene il tempo perso per affrontare la grande trasformazione ecologica e digitale che sta interessando questo settore. A tal proposito, già il 14 febbraio è stato calendarizzato un incontro dedicato all'aggiornamento del piano del Gruppo Stellantis in Italia".

Benaglia ha annunciato che il ministro Urso vuole scrivere un piano sulla siderurgia al di là delle crisi, "e questo per noi è importante - dice la Fim-Come abbiamo segnalato il settore oltre che essere alle prese con la sfida green e con gli aumenti dei costi dell'energia, presenta delle vertenze che vanno affrontate in prospettiva come quella di Acciai Speciali di Terni (Ast) e altre, che necessitano come la Jsw di Piombino, di un intervento urgente del governo mentre, su Acciaierie d'Italia (Ilva) ci sarà un incontro specifico domani alle 14.00".

Benaglia elenca tutti i temi affrontati: "Abbiamo sollevato anche le criticità che riguardano le installazioni impianti per le telecomunicazioni, un settore su cui si sta aprendo una crisi strutturale e su cui è necessario intervenire con importanti investimenti pubblici, anche rispetto alla partita della rete unica. L'incontro di oggi ha rappresentato quindi un'importante punto di partenza. Registriamo la volontà di affrontare le partite vere dell'industria e soprattutto, la necessità comune d'impostare una politica industriale dell'Italia in chiave europea che oggi come sappiamo, rappresenta il principale punto su cui dobbiamo convergere come sistema Paese" commenta ancora Benaglia. Per il Segretario generale della Fim Cisl "bisogna ora passare dalle parole ai fatti per rendere sostenibili le scelte di transizione che il Paese dovrà affrontare nei prossimi anni. Abbiamo da ultimo invitato il ministro a monitorare importanti vertenze nazionali aperte a partire da quella del Gruppo Whirlpool con l'annuncio avvenuto ieri della cessione dei siti al gruppo turco Arçelik".

"Sono soddisfatto del clima e dei contributi che sono emersi nel dibattito, davvero incoraggianti per quanto dovremo fare nei prossimi mesi", ha commentato il ministro Urso al termine dell’incontro durato oltre due ore. Lo scopo è quello di garantire lo sviluppo delle attività produttive ed il mantenimento dei livelli occupazionali.

Il ministro ha sottoposto alle organizzazioni sindacali la necessità di un’interlocuzione costante in merito alle proposte sul futuro di questi settori, ed ha illustrato quali saranno le strategie del governo per quanto riguarda i due collegati alle Legge di bilancio sulla riforma degli incentivi e sulla valorizzazione del Made in Italy.

Secondo Urso saranno decisivi i passi che verranno compiuti in ambito comunitario verso una riforma degli aiuti di stato e la creazione di un fondo sovrano sul modello SURE.

Soddisfatta anche la Uilm: "Nell’incontro con il Ministro Urso abbiamo ribadito la centralità delle politiche e strategie industriali nazionali per risolvere le numerose crisi aziendali e vincere la sfida della transizione ecologica. Gli effetti della totale inerzia dei vari Governi che si sono avvicendati negli anni li abbiamo sotto gli occhi: crisi irrisolte da anni, delocalizzazioni selvagge, reindustrializzazioni fallite, perdita del controllo della filiera produttiva e dipendenza dall’estero sulle materie prime, migliaia di posti di lavoro persi, record della cassa integrazione e assenza di reali prospettive occupazionali. Ad oggi - dice il segretario Uilm Rocco Palombella- abbiamo 70 mila lavoratori interessati dalle crisi aziendali ai quali, se non ci saranno interventi urgenti e mirati sulla gestione della transizione ecologica nell’automotive, se ne potranno aggiungere altri 70 mila. Siamo consapevoli che le sfide che abbiamo di fronte sono complicate ma senza un percorso condiviso con le istituzioni, un dialogo fattivo costante e misure concrete e attuabili dal Governo, rischiamo uno scenario drammatico, insostenibile e che non possiamo tollerare".

"Dalla siderurgia all’automotive, dall’elettrodomestico alla cantieristica e telecomunicazioni - sottolinea il leader Uilm - il settore metalmeccanico rappresenta un comparto manifatturiero strategico e imprescindibile per l’Italia. Per questo è indispensabile la massima attenzione e impegno del Governo".

"Dal Ministro Urso ci aspettiamo un cambio di passo rispetto al passato - aggiunge Palombella- siamo di fronte a un bivio per l’industria: o si affronta al meglio la sfida della transizione ecologica oppure rischia si rischia un forte ridimensionamento,fino alla marginalità, del nostro Paese".

"Il programma di incontri fissato dal Ministro Urso per la siderurgia, per l’elettrodomestico e per l’automotive va nella giusta direzione - conclude Palombella - ora ci aspettiamo che si passi dai buoni propositi ai fatti, attraverso un’analisi attenta delle crisi aziendali e la ricerca delle migliori soluzioni per salvaguardare l’occupazione e il patrimonio produttivo, anche all’interno di un programma di politiche industriali europee.

Il Governo deve sapere che senza industria l’Italia non avrà futuro".

Domani tavolo Ilva, ma lì oltre al Ministro, ai Sindacati e all'azienda, ci saranno anche gli amministratori locali (Pd), che chiedono tutto tranne che l’aumento produttivo.

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