"In migliaia dai Paesi integralisti. Terroristi? È statistica...". Il monito di Crosetto

Con gli enormi flussi che arrivano dai Paesi in cui l'Islam integralista è radicalizzato, per la legge dei grandi numeri ci si aspetta che ci siano terroristi: "Spaventa il lupo impazzito"

"In migliaia dai Paesi integralisti. Terroristi? È statistica...". Il monito di Crosetto
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L'attuale situazione europea merita una seria riflessione in ragione della sicurezza interna. Per anni, è stato concesso a chiunque di varcare illegalmente i confini degli Stati di frontiera e di muoversi liberamente all'interno dell'Unione europea. I governi che si sono succeduti, in Italia e altrove, negli ultimi 10 anni sono stati miopi nel non considerare questa come una potenziale minaccia, se non un'invasione, come la chiama qualcuno. L'Europa si sentiva sicura e voleva accogliere tutti, avendo pressoché dimenticato la stagione del terrore dei primi anni 2000. Qualcuno la chiamerebbe memoria corta ma, purtroppo, sono arrivati gli attacchi al cuore del Continente a ricordare ciò di cui sono capaci terroristi, che non per forza agiscono con le bombe per scatenare il terrore. A volte bastano un coltello e un luogo affollato, come insegna la storia.

"Quando da Paesi dove l'integralismo è ancora molto forte arrivano decine di migliaia di persone, che alcune di queste siano terroristi fa parte della statistica. Ma il tema è ancora più grande, è la capacità di persone che non sono partiti da terroristi di trasformarsi in terroristi quando pensano che si stia combattendo una guerra santa", ha spiegato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervistato nel corso di Dritto e Rovescio, su Rete4. A loro, poi, nella trama delle organizzazioni terroristiche, si aggiungono quelli che "diventano terroristi perché il corso degli eventi, la rabbia che gli viene, il fatto di pensare che ci sia in corso una guerra di religione che loro devono combattere li trasforma". E sono loro che, sottolinea, "non mettono la bomba ma magari si armano di un coltello da cucina".

Il sistema di sicurezza italiano finora si è dimostrato all'altezza della sfida anzi, il ministro si è detto convinto che "i Servizi di sicurezza e le forze di polizia italiane siano tra i migliori al mondo, in grado di monitorare quasi tutti quelli che hanno un passato-presente di affiliazione". Ciò che spaventa ed è capace di bucare anche il controllo più accurato è "il lupo impazzito, la persona che non ha mai dato alcun segnale e a a cui magari succede qualcosa nella vita privata che lo porta improvvisamente a sfogare la sua violenza". Anche su questo fronte, gli italiani sembrano essere preparati ma il nostro Paese ha una elevata vulnerabilità, determinata principalmente dall'elevato numero di luoghi simbolici.

"Questo rende più facile l'azione che serve alla pubblicità, a farsi vedere, a diventare immediatamente virale ma ho molta fiducia nelle nostre forze di polizia e nei servizi", ha concluso Crosetto.

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